CineFile e il mondo della televisione

Non si può negare come, in questi ultimi anni, la qualità delle produzioni televisive seriali sia notevolente aumentata, così com’è aumentato l’interesse del pubblico nei loro confronti. Così, abbiamo deciso che è giunto il momento che anche CineFile si dedichi al mondo della Tv.

Non potevamo proprio più aspettare, era diventato impossibile continuare a ignorare certi prodotti televisivi e l’interesse che hanno suscitato nel pubblico di tutto il mondo. Ma parlare di televisione su CineFile non ci sembrava giusto. Innanzi tutto perché l’idea costrastava con l’anima del sito, e poi perchè sarebbe stato troppo complicato trovare il giusto spazio su queste pagine da dedicare alle serie televisive. La soluzione più ovvia era dividere CineFile in canali tematici. Leggi tutto il post

Pochi ci seguono, alcuni ci controllano

Scrivendo di cinema soprattutto su internet, alle volte mi chiedo quanti lettori io davvero abbia. Che tipo di lettori abbia. E quanto io possa davvero influenzare le loro abitudini cinematografiche, quanta considerazione io abbia ai loro occhi. Il mio amico Mattia Nicoletti ama ripetere «nel mio piccolo, quando scrivo una recensione sposto dei soldi.» Ma lui scrive su Metro, per cui avendo un pubblico molto più vasto è più facile che trovi qualcuno che si lascia davvero guidare dalle sue recensioni. Su internet, invece, la maggior parte dei lettori sono occasionali, e nella maggior parte delle occasioni visitano un sito di cinema dopo aver visto un film, per cercare conferma delle proprie impressioni o chiavi di lettura diverse rispetto a quelle trovate autonomamente. Detto in soldoni, sono convinto che la capacità della critica on-line di influenzare il pubblico sia nulla. Tutta la critica on-line, non sono quella di CineFile. E anche quella cartacea, ormai, ha perso quasi totalmente questa sua capacità, sepolta da montagne di articoli di costume, editoriali pubblicitari mascherati più o meno bene e quintali di recensione buoniste. Eppure, non tutti la pensano così, soprattutto  all’interno dell’industria cinematografica italiana.

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