Nuovo indirizzo del blog

Cari amici, approfittando delle festività natalizie ho spostato il blog a un indirizzo diverso, http://diario.cinefile.biz, che mi permetterà di gestirlo più facilmente e farà anche da apripista a un nuovissimo progetto di CineFile che partirà entro poche settimane e di cui non voglio ancora anticiparvi nulla.

Allo stesso modo, cambia anche l’indirizzo del feed RSS, che diventa http://diario.cinefile.biz/?feed=rss2. Tutto il resto rimane immutato, tranne la frequenza di inserimento dei nuovi post, che col nuovo anno tornerà a farsi più regolare.

A prestissimo!

Il paradosso di Costanzo

Non sempre critica e pubblico vanno d’accordo. Anzi, a dir la verità capita quasi sempre che i film adorati dalla critica siano snobbati dal pubblico, mentre i più grandi campioni d’incasso siano poco considerati da chi scrive di cinema. I motivi possono essere i più diversi, ma i più facili da indicare sono la differente funzione che le due categorie danno al cinema e l’enorme differenza antropologica di chi queste due categorie le compone. Ma in generale, è stato detto tutto e il contrario di tutto per spiegare questa distanza, per giustificare il flop di film cullati da certi critici o il successo per la critica incomprensibile di certi giocattoloni senz’anima. Una cosa come quella che mi è capitato di leggere su Ciak di ottobre 2010, però, non m’era mai capitato di leggerla. Leggi tutto il post

Il coordinamento delle Film Commission italiane esprime parere sfavorevole al Disegno di Legge del Ministro Bondi

Il Coordinamento delle Film Commission Italiane, riunito nell’Associazione Italian Film Commissions, si associa alla valutazione complessivamente negativa che le Regioni italiane, riunite nella Conferenza Permanente Stato Regioni dello scorso 5 ottobre, hanno espresso e comunicato al Mibac e al Mef, in relazione al Disegno di Legge che il Ministro Bondi ha presentato al Senato. Leggi tutto il post

Cinque cose da evitare se volete scrivere una fiction sorprendente

Nel suo blog tra le pagine del sito del Sole 24ore, il romanziere Sandrone Dazieri scrive un po’ di tutto. Dopo la recente visione del pilot del telefilm The Event, ma con nella mente anche le brutture degli orrendi FlashForward e Persons Unknonw (lui cita anche Happy Town, ma io non l’ho mai visto), lo scrittore cremonese stende queste cinque regolette semiserie sulle cose da evitare per scrivere una racconto di televisione seriale sorprendente. Regolette semiserie ma che in realtà sarebbe bene tenere in considerazione. Invece, alle volte pare che gli autori si impegnino per fare proprio l’esatto contrario…

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Premio Dardos

Stefano Cocci di Coccinema ha pensato che il Diario di un giovane critico fosse degno di ricevere il “Premio Dardos”, un riconoscimento che viene assegnato ai blog meritevoli per i contenuti di carattere culturale, etico e/o letterario.

Il regolamento del premoo è molto semplice. Chi viene nominato negli elenchi è invitato a:

  1. accettare e comunicare il regolamento, visualizzando il logo del premio;
  2. linkare il blog che lo ha premiato;
  3. premiare altri 15 blog meritevoli (compreso quello che vi ha premiati, se si vuole), avvisandoli del premio.

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Quelle interviste tutte uguali

Antonello Sarno è un giornalista romano che in carriera si è occupato di cinema un po’ dovunque e in molti modi diversi, da Mediaset alla Rai a Radio RTL. Ha anche scritto il Castoro dedicato a Pupi Avati e diversialtri libri dedicati al cinema e ai suoi protagonisti, e ha anche realizzato alcuni documentari di montaggio presentati al Festival di Venezia. Da ormai 11 anni collabora con Box Office, quindicinale pubblicato da Editoriale Duesse e indirizzato agli addetti ai lavori dell’industria cinematografica italiana. Per il numero di fine febbraio, Sarno ha scritto un editoriale sul modo in cui sono costretti a lavorare i giornalisti televisivi in occasione delle conferenze stampa. Una pacata protesta verso il menefreghismo che le case di distribuzione sembrano avere riguardo la qualità del prodotto televisivo che parla dei loro film. Leggi tutto il post

La regina dei castelli clonati

Per proseguire l’argomento iniziato con lo scorso post – quello su cloni, plagi, ispirazioni e trucchetti vari dei nostri distributori – riprendo una recente segnalazione del bel blog PhotoshopDisaters per farvi notare come la trilogia di film tratti dai libri di Stieg Larsson dedicati alla redazione di Millennium, non sia scarsa solo dal punto di vista cinematografico. Leggi tutto il post

Cloning & Commander

In queste settimane piene di plagi, copiature, citazioni e altre infamità simili, mi fa particolarmente ridere ripensare a un film di cui vidi la confezione del DVD in videoteca ormai più di tre anni fa. La trovai una cosa talmente vergognosa da mandare subito la notizia via mail ad alcuni amici/colleghi, e mi sembra giusto rendervi partecipi. Il film vero e proprio non l’ho mai visto, né ho interesse di vederlo, però val la pena ricordarne l’esistenza. Leggi tutto il post

Caccia al tesoro

Per movimentare un po’ il blog in questo periodo di scarsa vena creativa, mi è venuto in mente di fare un simpatico giochino con i miei più affezionati lettori. Una Caccia al Tesoro, un po’ come quelle che fa Natalia Aspesi. La Aspesi scrive infatti lunghi e articolati pezzi di costume in cui, in una sorta di goliardica strizzatina d’occhi diretta ai lettori più colti, inserisce quasi dal nulla delle pillole di critica cinematografica che nobilitano l’intero articolo e lo fanno diventare a tutti gli effetti una recensione. La cosa è molto utile anche per evitare le proteste di produttori e registi, perché la critica è ovviamente da intendersi solo ed esclusivamente come innocuo e scherzoso divertissement, e quindi non meritoria né di proteste né tantomeno di cause per diffamazione e/o plagio.

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Il lavoro del critico

Per molti versi la professione del critico è facile: rischiamo molto poco pur approfittando del grande potere che abbiamo su coloro che sottopongono il proprio lavoro al nostro giudizio. Prosperiamo grazie alle recensioni negative, che sono uno spasso da scrivere e da leggere. Ma la triste realtà cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l’opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale.
Ma ci sono occasioni in cui un critico qualcosa rischia davvero. Ad esempio, nello scoprire e difendere il Nuovo. Il mondo è spesso avverso ai nuovi talenti e alle nuove creazioni: al Nuovo servono sostenitori. Leggi tutto il post

Cinema, fumetti e teatro dell’assurdo

Come avevo avuto modo di scrivere neanche due mesi fa, il numero di castronerie che i critici cinematografici sono in grado di scrivere quando si occupano anche marginalmente di fumetti è incredibile. E le castronerie si dividono quasi equamente tra critici giovani e critici di lungo corso. Certo però che i critici esperti sanno spesso crearne di veramente eclatanti.

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Libertà

Il tema della puntata di oggi è molto impegnativo, ma devo farlo precedere dalla lettura di una sentenza molto significativa […] che risale agli anni ’70 del Novecento, quando la Corte Suprema degli Stati Uniti autorizzò due dei più autorevoli quotidiani del Paese – il New York Times e il Washington Post – a continuare la pubblicazione di alcuni documenti, detti “Pentagon Papers”, dove venivano raccontate le vere ragioni dietro la guerra del Vietnam.

I giudici della Corte Suprema ritennero che il diritto alla libertà di stampa dovesse prevalere su qualsiasi considerazione intesa a bloccare la pubblicazione delle notizie. In particolare il giudice Hugo Black, valoroso costituzionalista ed estensore della sentenza, scrisse: «Oggi, per la prima volta nei 192 anni trascorsi dalla fondazione di questa Repubblica, viene chiesto alla Corte Federale di affermare che il Governo può impedire la pubblicazione di notizie importanti per il popolo di questo Paese. Non è possibile. La stampa deve servire ai governati, non ai governanti. Il potere del Governo di censurare la stampa è stato abolito perché la stampa rimanesse per sempre libera di censurare il Governo».

Dedico questa sentenza a quelli che, qua e là, si riempiono la bocca con la parola “Libertà” senza sapere bene che cosa significhi.

Corrado Augias, Le Storie – Diario italiano, 15 Marzo 2010.

Cinema e fumetti: molte parole, tanta confusione

Solitamente, le cappelle più grosse i critici cinematografici le prendono quando affrontano argomenti diversi dal cinema per contestualizzare il film di cui stanno scrivendo. Capita su tutti i fronti, ma uno degli argomenti più gettonati degli ultimi anni sono i fumetti, per via dell’enorme numero di pellicole che Hollywood trae da serie e graphic novel supereroiche e non, mentre curiosamente i critici di solito evitano di scendere in particolari quando scrivono di film tratti da videogiochi. Sui fumetti, invece, non si fanno problemi a esprimere opinioni pur non avendo mai letto le storie di cui scrivono. Leggi tutto il post

Quanta critica si fa, su internet?

Le persone che frequentano le anteprime stampa cambiano di continuo. Per quanto i nomi che leggiamo su quotidiani e riviste sono da anni sempre gli stessi, c’è un sottobosco critico in continuo mutamento. Molti ragazzi che si affacciano per la prima volta nel mondo del lavoro rimangono nell’ambiente per pochi mesi prima di passare a fare altro, magari con uno stipendio migliore o magari in tutt’altro settore, e nuovi giovani arrivano a riempire il posto lasciato vuoto da chi li ha preceduti. Tornare a un’anteprima stampa dopo mesi di assenza può essere un’esperienza sconvolgente, perché al di là di pochi irriducibili sempre presenti può sembrare di essere entrati in un mondo totalmente nuovo. Leggi tutto il post

Come si scrive una recensione?

Se il giornalismo non ci fosse, bisognerebbe soprattutto non inventarlo.
Honoré de Balzac

Domandarono a Julio Cortàzar che cosa avrebbe risposto a un quindicenne che fosse venuto a trovarlo per dirgli: voglio diventare scrittore, mi dica che cosa devo fare. «A mo’ dei maestri zen – rispose l’argentino — cercherei di rompergli una sedia sulla testa, ma se, non capendo che cosa c’è oltre la sediata, la risposta non gli fosse chiara, gli direi che il solo fatto di chiedere consigli in materia letteraria, dimostra la mancanza di una vera vocazione». Leggi tutto il post

La dignità del cinema commerciale

Il 18 febbraio 2007 io e l’amico Mattia Nicoletti eravamo ospiti della trasmissione di Radio inBlu “Nessuno è perfetto” per parlare dei due Notte prima degli esami. Dopo poco più di 7 minuti di trasmissione, la conduttrice Lucia Angella ci chiede un giudizio sul film e il buon Mattia decide di lasciarmi rispondere per primo. La mia risposta è secca e per niente gentile:

«Secondo me questo film è veramente brutto. Non è divertente, è girato piuttosto male e non riesce a staccarsi dallo stile delle sceneggiature che Brizzi ha scritto per anni per i film natalizi interpretati da Boldi e De Sica.»

Dopo che ho precisato che a me non era piaciuto neanche il primo, Mattia (cui invece il film era piaciuto) dice la sua e tra le altre cose specifica che…

«…questo tipo di film tecnicamente non vale neanche la pena analizzarli.»

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