Capire ciò che vediamo, conoscere ciò di cui scriviamo
Qualche anno fa mi capitò di avere un’accesa discussione con il tenutario e alcuni frequentatori di un blog che si occupava saltuariamente di cinema. Materia del contendere era la conoscenza specifica che avevano alcuni critici cinematografici italiani, e ragione della discussione era la mia bassa opinione di alcuni nomi tenuti invece in grande considerazione da parte dei miei interlocutori. Quali fossero i nomi in discussione e come si sia concluso lo scambio non ha importanza, né ha importanza se io nel caso specifico avessi ragione o torto. Il punto è che – se è lecito aspettarsi da parte di un critico una buona conoscenza della tecnica e del linguaggio cinematografico – purtroppo non sempre è così. E cosa ancor più grave, purtroppo non è così nemmeno quando si parla di critici importanti e in qualche modo influenti. Leggi tutto il post
Star Wars e la stampa francese
Difficile pensare che ci sia qualche abitante del mondo occidentale che non sappia del recente arrivo nei cinema del settimo film di Guerre Stellari. C’era talmente tanta attesa che fino all’ultimo la Walt Disney ha mantenuto segreti luoghi e tempi delle anteprime stampa, anche e soprattutto con la stampa stessa! Come avviene ormai di frequente con questo tipo di produzioni, ai giornalisti presenti alle proiezioni di Roma e Milano è stato chiesto di firmare un accordo di riservatezza fino alle ore 9:00 del giorno successivo, quando sono iniziate le prime proiezioni per il pubblico. Leggi tutto il post
Difendi te stessa, e guida gli altri
In occasione dell’uscita nelle sale italiane del cartone animato Il viaggio di Arlo, sono andato a riguardare i casi nei quali la Pixar ha sostituito il regista durante la lavorazione di un film. E facendolo sono arrivato a una serie di articoli sul tema “In che modo le donne possono diventare influenti a Hollywood?” commissionati dal New York Times a professionisti dell’industria cinematografica o che si occupano della disparità sessuale nell’ambito dello spettacolo. Gli articoli sono scritti tra gli altri dalle registe Martha Coolidge (Rosa Scompiglio e i suoi amanti) e Gina Price-Bythewood (Love & Basketball), dal produttore Ted Hope (21 grammi) e dalla regista di animazione Brenda Chapman. Leggi tutto il post
ANEC Lazio si oppone alle Anteprime Web di MYmovies.it
Non distinguere più gli amici dai nemici è un chiaro indice di confusione e smarrimento, ma quando si dichiara guerra ai propri alleati, vuol dire che con grande probabilità ci si sta avviando verso la sconfitta.
Divieto di suicidio
Carissimi,
la presente per comunicarvi che l’Italia è, ad oggi, l’unico paese in Europa in cui il film d’animazione di Patrice Leconte La bottega dei suicidi ha ottenuto dalla Commissione di Censura il divieto di visione ai minori di anni 18, con la seguente motivazione:
«Perchè il tema del suicidio è trattato con estrema leggerezza e facilità di esecuzione, come se fosse un atto ordinario o un servizio da vendere al dettaglio creando il pericolo concreto di atti emulativi da parte di un pubblico più giovane, quali gli adolescenti che attraversano un’età critica. Per di più la rappresentazione sottoforma di cartone animato costituisce un veicolo che agevola il pubblico più giovane la penetrazione di tale messaggio pericoloso». Leggi tutto il post
Comunicato stampa di Ken Loach sul premio del Torino Film Festival
È con grande dispiacere che mi trovo costretto a rifiutare il premio che mi è stato assegnato dal Torino Film Festival, un premio che sarei stato onorato di ricevere, per me e per tutti coloro che hanno lavorato ai nostri film.
I festival hanno l’importante funzione di promuovere la cinematografia europea e mondiale e Torino ha un’eccellente reputazione, avendo contribuito in modo evidente a stimolare l’amore e la passione per il cinema.
Tuttavia, c’è un grave problema, ossia la questione dell’esternalizzazione dei servizi che vengono svolti dai lavoratori con i salari più bassi. Come sempre, il motivo è il risparmio di denaro e la ditta che ottiene l’appalto riduce di conseguenza i salari e taglia il personale. È una ricetta destinata ad alimentare i conflitti. Il fatto che ciò avvenga in tutta Europa non rende questa pratica accettabile. Leggi tutto il post
Anche i press-book sbagliano
Una delle cose che probabilmente ho scritto più spesso su questo blog, è che per evitare di fare un certo errore al critico sarebbe bastato dare un’occhiata al press-book. In effetti, non c’è nessun motivo per cui si dovrebbe pensare che la cartella stampa di un film sia meno precisa di un qualunque sito internet indipendente, per quanto rinomato e visitato. Però spesso capita che la cartella stampa non riporti alcune informazioni che ci serve assolutamente sapere (una su tutte: la durata del film!), e allora non ci resta che affidarci ad altre fonti. Molto più raro, ma non inesistente, il caso in cui sia proprio il press-book a riportare degli errori, e quando capita sono dolori. Leggi tutto il post
Chi vota per gli Oscar?
E’ passato pochissimo da quando l’Academy of Motion Pictures Arts & Science ha premiato il francese The Artist come miglior film del 2011 tra quelli usciti sul territorio statunitense. Decisione non scandalosa ma che tutto sommato può anche sorprendere visto il tipo di pellicola. Sennonché, un’interessante inchiesta pubblicata il 19 febbraio dal Los Angeles Times aveva svelato come i membri dell’Academy abbiano in media 62 anni di età (!) e quindi siano ben disposti verso un certo tipo di cinema. Perché in realtà chi siano i membri dell’Academy non si sa. Si sa che sono più di 5.000 e si conoscono i nomi che l’Academy rende noti, e si sa chi è stato invitato a farne parte a partire dal 2004 ma non chi ha effettivamente accettato (ok: quasi tutti, è facile pensare). Così, ecco l’inchiesta di John Horn e Nicole Sperling riguardo la composizione demografica (ma non solo: il 64% dei membri non ha mai vinto l’Oscar e il 47% non lavora nel cinema da più di dieci anni) dell’Academy. Intendiamoci, i due reporter non rivelano i nomi degli associati, se non quelli già resi pubblici, ma è comunque molto interessante per dare se non un volto almeno una parvenza di corpo a quella strana entità che definiamo normalmente “Academy”. Pubblico qui sotto la traduzione dell’articolo principale, invitandovi comunque a visitare il sito per poter vedere le varie tabelle demografiche e gli interessanti articoli ad esso collegati. Leggi tutto il post
Manca il titolo
La Tramp limited, società che produce il nuovo film di Ficarra & Picone, in merito al titolo del lungometraggio (inizio delle riprese il prossimo 6 giugno a Torino) comunica che il titolo non è ancora stato scelto. La puntualizzazione si è resa necessaria dopo che alcune agenzie di stampa hanno annunciato che il quarto film di Ficarra e Picone si sarebbe chiamato Ancora non c’è.
«Si trattava di una nostra dichiarazione – dicono i due attori – che abbiamo rilasciato in alcune interviste, in cui ci chiedevano il titolo del nostro prossimo film. A questa domanda abbiamo risposto candidamente “il titolo ancora non c’è”. Da qui forse l’equivoco».
Senza parole.
Il paradosso di Costanzo
Non sempre critica e pubblico vanno d’accordo. Anzi, a dir la verità capita quasi sempre che i film adorati dalla critica siano snobbati dal pubblico, mentre i più grandi campioni d’incasso siano poco considerati da chi scrive di cinema. I motivi possono essere i più diversi, ma i più facili da indicare sono la differente funzione che le due categorie danno al cinema e l’enorme differenza antropologica di chi queste due categorie le compone. Ma in generale, è stato detto tutto e il contrario di tutto per spiegare questa distanza, per giustificare il flop di film cullati da certi critici o il successo per la critica incomprensibile di certi giocattoloni senz’anima. Una cosa come quella che mi è capitato di leggere su Ciak di ottobre 2010, però, non m’era mai capitato di leggerla. Leggi tutto il post
Il coordinamento delle Film Commission italiane esprime parere sfavorevole al Disegno di Legge del Ministro Bondi
Il Coordinamento delle Film Commission Italiane, riunito nell’Associazione Italian Film Commissions, si associa alla valutazione complessivamente negativa che le Regioni italiane, riunite nella Conferenza Permanente Stato Regioni dello scorso 5 ottobre, hanno espresso e comunicato al Mibac e al Mef, in relazione al Disegno di Legge che il Ministro Bondi ha presentato al Senato. Leggi tutto il post
La regina dei castelli clonati
Per proseguire l’argomento iniziato con lo scorso post – quello su cloni, plagi, ispirazioni e trucchetti vari dei nostri distributori – riprendo una recente segnalazione del bel blog PhotoshopDisaters per farvi notare come la trilogia di film tratti dai libri di Stieg Larsson dedicati alla redazione di Millennium, non sia scarsa solo dal punto di vista cinematografico. Leggi tutto il post
Cloning & Commander
In queste settimane piene di plagi, copiature, citazioni e altre infamità simili, mi fa particolarmente ridere ripensare a un film di cui vidi la confezione del DVD in videoteca ormai più di tre anni fa. La trovai una cosa talmente vergognosa da mandare subito la notizia via mail ad alcuni amici/colleghi, e mi sembra giusto rendervi partecipi. Il film vero e proprio non l’ho mai visto, né ho interesse di vederlo, però val la pena ricordarne l’esistenza. Leggi tutto il post
Il lavoro del critico
Per molti versi la professione del critico è facile: rischiamo molto poco pur approfittando del grande potere che abbiamo su coloro che sottopongono il proprio lavoro al nostro giudizio. Prosperiamo grazie alle recensioni negative, che sono uno spasso da scrivere e da leggere. Ma la triste realtà cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l’opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale.
Ma ci sono occasioni in cui un critico qualcosa rischia davvero. Ad esempio, nello scoprire e difendere il Nuovo. Il mondo è spesso avverso ai nuovi talenti e alle nuove creazioni: al Nuovo servono sostenitori. Leggi tutto il post
La dignità del cinema commerciale
Il 18 febbraio 2007 io e l’amico Mattia Nicoletti eravamo ospiti della trasmissione di Radio inBlu “Nessuno è perfetto” per parlare dei due Notte prima degli esami. Dopo poco più di 7 minuti di trasmissione, la conduttrice Lucia Angella ci chiede un giudizio sul film e il buon Mattia decide di lasciarmi rispondere per primo. La mia risposta è secca e per niente gentile:
«Secondo me questo film è veramente brutto. Non è divertente, è girato piuttosto male e non riesce a staccarsi dallo stile delle sceneggiature che Brizzi ha scritto per anni per i film natalizi interpretati da Boldi e De Sica.»
Dopo che ho precisato che a me non era piaciuto neanche il primo, Mattia (cui invece il film era piaciuto) dice la sua e tra le altre cose specifica che…
«…questo tipo di film tecnicamente non vale neanche la pena analizzarli.»
Lucky Red rinuncia al finanziamento statale per La prima linea
Abbiamo prodotto La Prima linea con l’intento di raccontare un capitolo importante e doloroso della storia recente del nostro paese, convinti che il cinema debba anche offrire spunti di riflessione sull’identità di una nazione. Consapevoli della delicatezza del tema, abbiamo messo tutto il nostro impegno per rispettare la verità storica, la memoria e la sensibilità delle persone che da quella stagione di sangue sono rimaste colpite.
Lettera aperta ai Ministri per i Beni e le Attività Culturali e dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Cari Ministri Bondi e Gelmini,
Vi scrivo per farvi presente una situazione che, immagino, Voi, certamente, conoscerete alla perfezione e che io giudico priva di senso.
Ciò a cui mi riferisco è il valore legale che viene assegnato al Diploma conseguito presso il Centro Sperimentale di Cinematografia, nel quale ho avuto la fortuna, a dispetto di molti, di studiare dal 2004 al 2006 e che mi è stato consegnato il 26 Giugno 2007.Come Voi ben saprete il CSC non rientra tra quelle istituzioni e scuole (tutte dello Stato) che fanno parte dell’Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM) che equipara il titolo conseguito a una Laurea Triennale Universitaria. Leggi tutto il post
Sky e il cinema italiano
Qualche tempo fa, grazie all’amico Antonello Blueberry, ho avuto la possibilità di leggere il testo dell’accordo stipulato nel luglio del 2004 tra Sky Italia, l’Unione Nazionale Produttori Film (aderente all’ANICA) e gli Autori e Produttori Indipendenti (aderente all’AGIS). L’accordo aveva durata biennale, ma è comunque una buona occasione per avere un’idea di come funziona la vendita dei diritti Tv del cinema italiano.
In pratica, il documento stabilisce di quanti e quali film Sky si impegna ad acquistare i diritti per la trasmissione televisiva, e a quale prezzo.
L’accordo è firmato dall’amministratore delegato di Sky Italia Tom Mockridge, dal presidente dell’UNPF Aurelio De Laurentiis e dal presidente dell’API Angelo Barbagallo. Leggi tutto il post
Dubbi leciti o pensieri maligni?
Juno, la delicata e minutissima Ellen Page, ha sedici anni e quel modo tutto suo, un po’ ribelle, di vestirsi: maglioncini penduli fatti a mano, righe e quadretti, sneakers, leggings e jeans sormontati dalla gonnellina a pieghe. Quando cammina per la strada a testa bassa, nella sua piccolezza tosta, pare quasi un cartoon e difatti proprio cosi inizia il film, con la Giunone in miniatura che diventa un disegno. Leggi tutto il post