I particolari quotidiani

Nelle scuole di scrittura si insegna che per descrivere un periodo storico bisogna farlo vivere attraverso i particolari quotidiani, quelli che lo fanno riconoscere e lo fanno ricordare. Come la musica, per esempio. I film, le auto, la moda… Quanto costa una tazzina di caffè!

Allora immaginiamo che ci sia un’auto, un’Alfetta, che sta passando davanti al volto in bianco e nero di Robert De Niro che si punta una pistola alla tempia nel manifesto de Il cacciatore. Leggi tutto il post

CineFile e il mondo della televisione

Non si può negare come, in questi ultimi anni, la qualità delle produzioni televisive seriali sia notevolente aumentata, così com’è aumentato l’interesse del pubblico nei loro confronti. Così, abbiamo deciso che è giunto il momento che anche CineFile si dedichi al mondo della Tv.

Non potevamo proprio più aspettare, era diventato impossibile continuare a ignorare certi prodotti televisivi e l’interesse che hanno suscitato nel pubblico di tutto il mondo. Ma parlare di televisione su CineFile non ci sembrava giusto. Innanzi tutto perché l’idea costrastava con l’anima del sito, e poi perchè sarebbe stato troppo complicato trovare il giusto spazio su queste pagine da dedicare alle serie televisive. La soluzione più ovvia era dividere CineFile in canali tematici. Leggi tutto il post

Libertà

Il tema della puntata di oggi è molto impegnativo, ma devo farlo precedere dalla lettura di una sentenza molto significativa […] che risale agli anni ’70 del Novecento, quando la Corte Suprema degli Stati Uniti autorizzò due dei più autorevoli quotidiani del Paese – il New York Times e il Washington Post – a continuare la pubblicazione di alcuni documenti, detti “Pentagon Papers”, dove venivano raccontate le vere ragioni dietro la guerra del Vietnam.

I giudici della Corte Suprema ritennero che il diritto alla libertà di stampa dovesse prevalere su qualsiasi considerazione intesa a bloccare la pubblicazione delle notizie. In particolare il giudice Hugo Black, valoroso costituzionalista ed estensore della sentenza, scrisse: «Oggi, per la prima volta nei 192 anni trascorsi dalla fondazione di questa Repubblica, viene chiesto alla Corte Federale di affermare che il Governo può impedire la pubblicazione di notizie importanti per il popolo di questo Paese. Non è possibile. La stampa deve servire ai governati, non ai governanti. Il potere del Governo di censurare la stampa è stato abolito perché la stampa rimanesse per sempre libera di censurare il Governo».

Dedico questa sentenza a quelli che, qua e là, si riempiono la bocca con la parola “Libertà” senza sapere bene che cosa significhi.

Corrado Augias, Le Storie – Diario italiano, 15 Marzo 2010.

Televisione e buoni maestri

Permettetemi di uscire un attimo dal seminato di questo blog e per una volta, anziché parlare di critica cinematografica, mettermi a fare critica cinematografica. Anzi, addirittura critica televisiva.

Poco più di un anno fa ricevo un messaggio su Wikipedia in cui mi si chiede di cambiare un link nella mia pagina utente. Un collega del progetto cinema mi avvisava infatti che la pagina Heroes (serie televisiva) era stata rinominata in Heroes (serial televisivo). Chiedo spiegazioni e mi sento dire che il progetto televisione aveva deciso di adottare la nomenclatura codificata dagli accademici. Faccio diligentemente la modifica al link e poi scrivo all’amico Davide Barzi, che oltre ad essere un tuttologo è anche un collaboratore di Telefilm Magazine, per avere lumi riguardo questa categorizzazione di cui non avevo mai sentito parlare. Leggi tutto il post

Cinema e Tv

Che il cinema stia assomigliando sempre di più alla televisione, è una cosa di cui si parla ormai da tempo immemore. Quello che stupisce è vedere come anche i critici più celebrati sempre più spesso non si rendano davvero conto della differenza tra cinema e televisione.

Quanti hanno tessuto le lodi de “La ragazza del lago“, apprezzandone magari lo stile visivo, senza neanche accorgersi che quella sceneggiatura segue pedissequamente le regole del racconto televisivo – della fiction – invece che di quello cinematografico? Leggi tutto il post

Diario di uno sceneggiatore in sciopero

Sono uno sceneggiatore televisivo, e sono in sciopero. Mi sto ancora abituando allo cosa. Per me gli scioperi sono sempre stati una faccenda di trasportatori e minatori e insegnanti; gruppi che sono criminalmente sottopagati o emarginati dal punto di vista socio-economico. Il peggio che mi è mai capitato, invece, è che finissero le M&M’s alla nocciola durante una riunione di scrittura.

Detto questo, io non sono uno dell’élite di Hollywood. Non sono il nome portante di una serie, o uno “script doctor” pagato un milione di dollari a correzione, o uno sceneggiatore-produttore-regista con un contratto triennale con un grosso Studio. Io trovo lavoro stagione per stagione. Leggi tutto il post