Capire ciò che vediamo, conoscere ciò di cui scriviamo

The Hateful Eight

Qualche anno fa mi capitò di avere un’accesa discussione con il tenutario e alcuni frequentatori di un blog che si occupava saltuariamente di cinema. Materia del contendere era la conoscenza specifica che avevano alcuni critici cinematografici italiani, e ragione della discussione era la mia bassa opinione di alcuni nomi tenuti invece in grande considerazione da parte dei miei interlocutori. Quali fossero i nomi in discussione e come si sia concluso lo scambio non ha importanza, né ha importanza se io nel caso specifico avessi ragione o torto. Il punto è che – se è lecito aspettarsi da parte di un critico una buona conoscenza della tecnica e del linguaggio cinematografico – purtroppo non sempre è così. E cosa ancor più grave, purtroppo non è così nemmeno quando si parla di critici importanti e in qualche modo influenti. Leggi tutto il post

Star Wars e la stampa francese

Guerre Stellari - Il risveglio della ForzaDifficile pensare che ci sia qualche abitante del mondo occidentale che non sappia del recente arrivo nei cinema del settimo film di Guerre Stellari. C’era talmente tanta attesa che fino all’ultimo la Walt Disney ha mantenuto segreti luoghi e tempi delle anteprime stampa, anche e soprattutto con la stampa stessa! Come avviene ormai di frequente con questo tipo di produzioni, ai giornalisti presenti alle proiezioni di Roma e Milano è stato chiesto di firmare un accordo di riservatezza fino alle ore 9:00 del giorno successivo, quando sono iniziate le prime proiezioni per il pubblico. Leggi tutto il post

La giusta distanza 2

Flavio Tranquillo e Federico Buffa qualche anno faSarei un marziano se dicessi che l’amicizia non mi condiziona, credo però nel tempo di aver maturato un po’ di convinzioni che valgano a prescindere dalle persone. Spero di essere amico solo di persone che accettano le critiche, in ogni caso spero di essere capace di scindere i due aspetti della conoscenza. Soprattutto spero di usare lo stesso metro anche con chi non conosco o non ascolta le telecronache. […]
Sono sicuro però che sia sbagliato fare una telecronaca preoccupandosi del proprietario, dell’allenatore, dell’amico, di chiunque. Anche del tifoso o del competente ipercritico, quindi. […]
I giornalisti non sono più importanti dell’evento che commentano, anche se la telecronaca fa parte di quello che il telespettatore di solito si aspetta.

Intervista di Stefano Olivari a Flavio Tranquillo per Indiscreto.

La giusta distanza

Ti sei innamorata troppo delle tue parole e hai finito per metterti troppo al centro della storia. Prova a scrivere di quello di cui stai scrivendo, non di te che stai scrivendo quello di cui stai scrivendo.

Perry White a Lois Lane, Superman: Earth One vol. 1 (2010)

ANEC Lazio si oppone alle Anteprime Web di MYmovies.it

Non distinguere più gli amici dai nemici è un chiaro indice di confusione e smarrimento, ma quando si dichiara guerra ai propri alleati, vuol dire che con grande probabilità ci si sta avviando verso la sconfitta.

Class Enemy

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Le stellette del cinema

Oggi 21 luglio 2014, Morando Morandini compie 90 anni. Morandini è il decano della critica cinematografica italiana, autore dell’omonimo dizionario dei film (in cui qualche anno fa ho avuto l’onore di veder pubblicata anche una mia recensione) e padre spirituale dei critici della mia generazione, letteralmente cresciuti leggendo le sue recensioni sui quotidiani La notte e Il giorno.

Un particolare dal quotidiano La Notte del 23/24 settembre 1953

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L'emarginazione della critica cinematografica

Quando c’era BerlinguerSettimana scorsa è stato presentato alla stampa il documentario di Walter Veltroni dedicato all’ex segretario del PCI Enrico Berlinguer, Quando c’era Berlinguer. Oggi il sito internet di CineCritica – ossia l’organo ufficiale del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – ha pubblicato oggi una mail di Michele Anselmi in cui il critico del Secolo XIX si lamenta del diverso trattamento ricevuto da lui e da altri giornalisti rispetto ad una “casta di eletti” (sono parole mie) che ha avuto la possibilità di vedere il film in una proiezione supersegreta con alcune ore di anticipo rispetto agli altri, che hanno permesso loro di poterne scrivere per i giornali che sarebbero andati in edicola la mattina dopo. Leggi tutto il post

Detto e non detto

Gay TaleseLa ragione per cui non uso un registratore è che non voglio che la registrazione contraddica quella che ritengo poter essere una citazione migliore. La mia idea di cosa vuol dire realizzare un’intervista è ottenere il meglio possibile dalle dichiarazioni di qualcuno che sta esprimendo il proprio pensiero. La miglior rappresentazione possibile di ciò che pensa, non di ciò che dice. Leggi tutto il post

La somma di tante irrilevanze

quotidianiE’ diverso tempo, ormai, che i dati di vendita dei quotidiani nel nostro paese hanno un che di desolante. Ogni volta che vengono resi pubblici, quasi tutti segnalano una perdita di lettori – spesso notevole – rispetto alla rilevazione precedente. Tanti articoli sono stati scritti sull’argomento, e in tante occasioni i responsabili della carta stampata hanno parlato della cosa. Solitamente, l’opinione espressa da direttori e giornalisti gira intorno a un concetto che si può sintetizzare con la frase «E’ colpa di internet». Che è un po’ la risposta tipica del professionista italiano (ma non solo) quando le cose non gli vanno bene sul lavoro: dare la colpa a qualcun altro. Non credo di aver mai sentito un direttore di quotidiano o un giornalista professionista dire che il proprio giornale perde lettori perché ai lettori stessi non piace, men che meno dire che li perde perché è di qualità troppo bassa per poterli mantenere. Leggi tutto il post

Cosa fare con le lettere di rifiuto

 

  • 10. Metterle sotto l’auto quando cambiate l’olio.
  • 9. Usarle per incartare il pesce.
  • 8. Avete giusto un tavolo che balla…
  • 7. Un bel fuocherello romantico.
  • 6. Stenderle nella gabbia degli uccellini.
  • 5. Infilarle nelle mutande per impressionare le donne.
  • 4. Un anno di munizioni per la cerbottana fatta con la Bic.
  • 3. Quale migliore ispirazione per una lettura seduti sul…
  • 2. Avvolgerci curiosi rifiuti biologici da spedire a qualche produttore.
  • 1. Usatele per rollarvi una canna!

Allen B. UryFade In vol. II # 2, estate 1996.

Congedo di presenza

Roger EbertQuesta notte, il 4 Aprile 2013, è morto Roger Ebert, senza dubbio il critico cinematografico più famoso e più influente degli Stati Uniti. Attivo sul quotidiano Chicago Sun-Times, quindi in televisione prima insieme a Gene Siskel e poi con altri colleghi, e infine on-line con il suo sito e il suo blog, Ebert è stato il primo critico cinematografico a vincere il Premio Pulitzer, nel 1975 per l’insieme della sua opera critica. Due giorni prima di morire, in occasione del 46° anniversario della sua assunzione al Sun-Times, aveva salutato e ringraziato i lettori del suo blog, raccontando quale sarebbe stato il futuro, per lui e per le sue attività on-line. Probabilmente non c’è modo migliore per ricordarlo che riproporre quanto da lui scritto nell’occasione. Leggi tutto il post

Recensione di un film non visto

Stare dietro alle modifiche dei listini delle case di distribuzione è cosa tutt’altro che facile, lo so bene io che ogni due per tre mi trovo a dover rivoluzionare il calendario di CineFile. Alle volte può quindi capitare che un piccolo film esca in sala senza che ce ne accorgiamo, ma può anche essere che un film che pensiamo debba uscire non esca perché non abbiamo visto la comunicazione del cambio di data. La cosa si fa imbarazzante quando, contando sull’uscita di un film, pubblichiamo la recensione ben prima della sua reale uscita, senza rendercene conto finché non è troppo tardi. E’ capitato di recente a Giorgio Carbone, che a pagina 34 di Libero del 29 novembre ha pubblicato una breve recensione di Mai Stati Uniti dei fratelli Vanzina, originariamente previsto in sala proprio per quel giorno ma da poco spostato al 3 gennaio dalla 01 Distribution. Leggi tutto il post

Perché la sciatteria vi impedisce di trovar lavoro

Nell’articolo che ho tradotto a fine luglio c’era il link a un post di Suzanne Lucas per la CBS. La Lucas è un’esperta nel settore delle risorse umane – quello che una volta e più educatamente si definiva “ricerca e gestione del personale” – e nelle pagine finanziarie del sito della CBS gestisce appunto un blog dedicato ai dubbi di chi sta cercando lavoro. Ho deciso di ripubblicare sul Diario anche il suo pezzo, in cui prende come esempio una mail ricevuta da un lettore (che lascio in lingua originale) per costruire un discorso sull’importanza dello scrivere con attenzione in ogni situazione. Lo pubblico perché purtroppo su internet è molto diffusa l’opinione che sia meglio inserire nel testo tante abbreviazioni e non preoccuparsi dei refusi pur di impiegare meno tempo possibile a scrivere. Leggi tutto il post

Ermanno Olmi e il cinema

Nel corso del Festival di Venezia 2012 è stato presentato, fuori concorso, The Tightrope di Simon Brook. In conferenza stampa il regista era accompagnato dal padre Peter Brook (di cui è stata presentata la versione restaurata di Tell Me Lies del 1968) e dai produttori Enrico Musini ed Ermanno Olmi. Quando la moderatrice dell’incontro Alessandra De Luca ha chiesto ai due cosa li aveva portati a sostenere il progetto di Brook, Olmi si è lanciato in una interessante e divertente tirata contro il modo classico di intendere il cinema. E, involontariamente, contro il modo in cui all’università ci insegnano a guardare un film.
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I particolari quotidiani

Nelle scuole di scrittura si insegna che per descrivere un periodo storico bisogna farlo vivere attraverso i particolari quotidiani, quelli che lo fanno riconoscere e lo fanno ricordare. Come la musica, per esempio. I film, le auto, la moda… Quanto costa una tazzina di caffè!

Allora immaginiamo che ci sia un’auto, un’Alfetta, che sta passando davanti al volto in bianco e nero di Robert De Niro che si punta una pistola alla tempia nel manifesto de Il cacciatore. Leggi tutto il post

Mi rifiuto di assumere chi non conosce la grammatica

Il testo che segue è stato pubblicato nella sezione blog del sito della Harvard Business Review, una rivista dedicata all’organizzazione aziendale ovviamente pubblicata dall’Università di Harvard. Si tratta di una curiosa ma interessante dichiarazione di intenti da parte del proprietario di due società editrici di manualistica, che durante il colloquio di lavoro sottopone i candidati a un test grammaticale. Ho la sensazione che, se le case editrici italiane facessero la stessa cosa, si ritroverebbero con ben poche persone in redazione… Leggi tutto il post

Portiamo la critica cinematografica fuori dall'Era del Sarcasmo

C’è un’abitudine agosciante, tra i critici cinematografici. Lo si può notare nei più piccoli blog come nei quotidiani più importanti. Stiamo vivendo l’Era del Sarcasmo. Il termine inglese “snark” […] si riferisce ai commenti sardonici o sarcastici fatti per divertire se stessi e gli spettatori che hanno le nostre stesse idee. E’ un’abitudine adottata dagli adolescenti che si fingono indifferenti e ciondolano nei banchi in fondo all’aula, ma è sfuggita ai cliché dei licei ed ha infettato la critica cinematografica, dove l’obiettivo sempre più prevalente non è scrivere la recensione di un film ma un monologo da cabarettista dilettante. Leggi tutto il post

Come non scrivere e altre storie

Tenutosi a Perugia dal 25 al 29 aprile, il Festival del Giornalismo è arrivato alla sua dodicesima edizione. Cinque giorni di incontri, lezioni, convegni, consigli, racconti… con alcuni dei protagonisti del giornalismo non solo italiano. Un ottimo modo per entrare in contatto per la prima volta con questo mondo, dargli uno sguardo disincantato e farsi un’idea di come sta cambiando e cambierà.

Il Tascapane, il giornale studentesco dell’Università di Ferrara, ha realizzato alcuni piccoli video reportage su questi cinque giorni, caricandoli sul suo canale YouTube (di cui sono in realtà venuto a conoscenza grazie agli amici di Pazzo Per Repubblica). E come PPR, scelgo anch’io la breve videointervista a Vittorio Zucconi come copertina del Festival. Leggi tutto il post

Chi è il primo uomo?

Mi è già capitato di raccontare come una cosa scritta su internet finisca spesso per rimbalzare di sito in sito fino a sembrare notizia vera nonostante sia inventata di sana pianta. Ancora più spesso capita che un errore commesso da qualcuno finisca per apparire a prima vista un’informazione corretta perché viene riportato pari pari da millemila siti. Il giornalismo italiano via internet è infatti ormai diventato la terra del copincolla più selvaggio, e anche la filosofia del “sapere condiviso” sembra più spesso una “ignoranza condivisa”. A farne le spese sono stati, in questi giorni, i lettori che cercavano in rete informazioni sull’ultimo film di Gianni Amelio, Il primo uomo. Leggi tutto il post

Scurriculum

Io per qualche anno, tanti anni fa, sono stato caporedattore di Repubblica. Quando ancora i giornali assumevano… […] Una volta, per il settore spettacoli, cercavamo un certo aiuto. Facemmo una selezione. Si presentarono una ventina di giovani, tutti preparatissimi. C’era uno che sapeva il terzo operatore alla macchina della Corazzata Potemkin… E uno dei titolari scelse il meno bravo. E perché lo scelse? Perché era quello che gli avrebbe dato meno ombra.

Corrado Augias, Le Storie – Diario italiano. 16 Aprile 2012.

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