Quando i giornali perdono la loro voce, perdono anche la vita…

Quando si pensa ai critici cinematografici che hanno poi avuto una carriera da registi si pensa quasi solamente ai grandi della Nouvelle Vague. Invece è una cosa che capita ed è capitata anche in paesi diversi dalla Francia: in Italia c’è Davide Ferrario, negli Stati Uniti c’è ad esempio Peter Bogdanovich. E c’è anche Rod Lurie, diplomato a West Point e poi critico per testate come il New York Daily News ed Entertainment Weekly oltre che trasmissioni televisive come 60 Minutes e Larry King Live. Leggi tutto il post

Trova le differenze…

Secondo quanto riporta il forum di Adunanza, la Commissione Cultura della Camera sta lavorando ad una proposta di Legge su iniziativa del deputato Ricardo Franco Levi per disciplinare il settore dell’editoria e arrivare ad un testo di Legge unico in materia di editoria. Ovviamente, editoria anche elettronica. Levi aveva già lavorato ad un testo molto simile a quello attuale sotto l’ultmo governo Prodi, testo che fu approvato da Consiglio dei Ministri ma non fece in tempo ad essere approvato dal Parlamento prima che il Governo cadesse. In sostanza, secondo il testo in lavorazione, “qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione o di intrattenimento e destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso” dovrà essere iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione, tranne “i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un’organizzazione imprenditoriale del lavoro”.
Leggi tutto il post

Diario di una festa che non c'è

Sabato 1 Novembre 2008
E alla fine si è chiusa l’edizione 2008 del Festival-non-più-Festa di Roma, e senza troppo esagerare si può tranquillamente dire che si è conclusa nel disinteresse generale. Checché ne dicano i numeri – che vogliono un aumento del 4,5% di biglietti venduti rispetto all’anno scorso – in giro per l’Auditorium s’è vista molta meno gente rispetto agli anni scorsi. Oltre alla passerella di “High School Musical 3” di cui ho già detto, l’anteprima di alcune scene di “Twilight” è stata l’unico momento che ha realmente catalizzato l’interesse dei ragazzi (ma soprattutto delle ragazze) romani. Non è un caso che proprio i numeri ufficiali confermino un calo del 3,3% di visitatori dei luoghi del Festival-non-più-Festa. Leggi tutto il post

13 trucchi per riuscire a scrivere

Quello che segue è uno scritto di Chuck Palahniuk tratto dal suo sito ufficiale, in cui l’autore di Fight Club e Soffocare dà alcuni consigli a chi sta pensando di farsi strada nel mondo della scrittura. Sono ovviamente consigli dedicati a chi si occupa di scrittura creativa, ma alcuni di questi sono utilissimi anche per chi fa scrittura giornalistica. Critica cinematografica compresa.

Vent’anni fa, sotto Natale, camminavo con un’amica nel centro di Portland. I grandi magazzini: Meier and Frank… Frederick and Nelson… Nordstroms… Le loro grandi vetrine avevano tutte una scena semplice e carina: un manichino vestito o una bottiglia di profumo adagiato su della neve finta. Ma la vetrina del JJ Newberry – diamine – era strapiena di bambole e lattine e spatole e cacciaviti e cuscini, aspirapolveri, appendiabiti, roditori, fiori finti, caramelle… Avete capito, insomma. Ognuno di quelle centinaia di oggetti aveva il suo cartellino rosso con il prezzo. Camminandoci davanti la mia amica, Laurie, guardò a lungo quella vetrina e disse “il loro vetrinista dev’essere convinto che se la vetrina non sembra abbastanza bella, bisogna metterci ancor più roba”.
Fece il commento giusto al momento giusto, e io me lo ricordo ancora due decadi dopo perché mi fece ridere. Tutte quelle altre belle vetrine… Sono sicuro che fossero eleganti e piene di gusto, ma non ho nessun vero ricordo di come fossero. Leggi tutto il post

La noia regna sovrana

Invece di scrivere un reportage personale della 65. edizione del Festival di Venezia, preferisco tradurre qui sotto un articolo scritto dall’esperto giornalista spagnolo Carlos Boyero per El País. Boyero ci va giù pesante, e sono sicuro che molti giornalisti che erano al Lido quest’anno sono d’accordo con lui. Personalmente vado alla Mostra solo dal 2002, e questo è stato il primo anno in cui il mio film favorito ha portato a casa il Leone d’Oro. Non posso quindi lamentarmi più di tanto, anche se non c’è dubbio che il Concorso di quest’anno fosse decisamente più debole rispetto alle edizioni precedenti. Come sempre qualche gioiellino era ben nascosto nelle sezioni collaterali, ma ancora una volta la pattuglia di film italiani nella sezione principale si è rivelata imbarazzante. Ad ogni modo, penso si possa tranquillamente dire che Marco Müller si è confermato un ottimo Direttore dal punto di vista organizzativo ma anche incapace – per una ragione o per l’altra – di mettere insieme un programma che possa davvero rivaleggiare con gli altri Festival cinematografici più importanti. In suo onore, comunque, eccovi la mitica bolla di “The Fountain” illustrata da Stefano Disegni sul numero 7 del Ciak in Mostra del 2006. Leggi tutto il post

Sorprese veneziane

Una settimana fa il Festival di Venezia ha annunciato il suo cartellone ufficiale per l’edizione 2008, la 65ma, che si terrà al Lido dal 27 agosto al 6 settembre. Numerosa la presenza di film italiani e programma ufficiale tutto sommato ricco di nomi importanti, ma anche di quei nomi che si trovano sempre e solo in giro per Festival e di cui io farei volentieri a meno.

Leggi tutto il post

Piccolo prontuario per chi inizia a scrivere recensioni

Poche settimane fa mi è capitato di scambiare messaggi con una utente del newsgroup it.arti.cinema sul fatto che CineFile è una delle tre o quattro fonti italiane le cui recensioni sono inserite nel database di RottenTomatoes, anche se poi i nostri giudizi non collaborano al calcolo del tomatometro perché non diamo i voti ai film e scriviamo in italiano, rendendo quindi impossibile ai redattori di RT interpretare le nostre parole. Colpita dalla cosa, l’utente in questione mi ha chiesto se per caso avessi voglia di leggere qualcuna delle sue recensioni e dirle cosa ne pensavo e dove sbagliava. Mi sono rifiutato, rispondendole che… Leggi tutto il post

Internet è ancora “stampa clandestina”

Attraverso la newsletter dell’Agenda del Giornalista vengo oggi a conoscenza della brutta disavventura capitata al giornalista e storico Carlo Ruta. Una vicenda che non ha nulla a che fare con il cinema o con la critica cinematografica, ma che in un blog dedicato alla scrittura giornalistica è più che giusto raccontare.

Nato a Ragusa nel 1953, Ruta nei suoi articoli e nei suoi libri è sempre stato particolarmente attento ai problemi e alla storia della sua Sicilia. Tra le altre cose, ha pubblicato nel 2005 il libro “Morte a Ragusa” sull’omicidio mafioso del giornalista de L’Unità e de L’Ora Giovanni Spampinato, avvenuto il 27 ottobre 1972 per ragioni non chiarite dalla mal gestita inchiesta dell’epoca.
Carlo Ruta, tra le altre cose, curava personalmente Accadde in Sicilia, un sito internet di documentazione storica e sociale a carattere antimafioso. Nel dicembre 2004 è stato imposto l’oscuramento del sito su ordine del magistrato Agostino Fera, secondo cui ci si trovava davanti ad una testata giornalistica a periodicità regolare non registrata in tribunale e quindi illegale. Così Ruta si è trovato sulla testa una denuncia per stampa clandestina. Leggi tutto il post

Lettera aperta ai Ministri per i Beni e le Attività Culturali e dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Cari Ministri Bondi e Gelmini,

Vi scrivo per farvi presente una situazione che, immagino, Voi, certamente, conoscerete alla perfezione e che io giudico priva di senso.
Ciò a cui mi riferisco è il valore legale che viene assegnato al Diploma conseguito presso il Centro Sperimentale di Cinematografia, nel quale ho avuto la fortuna, a dispetto di molti, di studiare dal 2004 al 2006 e che mi è stato consegnato il 26 Giugno 2007.

Come Voi ben saprete il CSC non rientra tra quelle istituzioni e scuole (tutte dello Stato) che fanno parte dell’Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM) che equipara il titolo conseguito a una Laurea Triennale Universitaria. Leggi tutto il post

Sky e il cinema italiano

La locandina di GomorraQualche tempo fa, grazie all’amico Antonello Blueberry, ho avuto la possibilità di leggere il testo dell’accordo stipulato nel luglio del 2004 tra Sky Italia, l’Unione Nazionale Produttori Film (aderente all’ANICA) e gli Autori e Produttori Indipendenti (aderente all’AGIS). L’accordo aveva durata biennale, ma è comunque una buona occasione per avere un’idea di come funziona la vendita dei diritti Tv del cinema italiano.

In pratica, il documento stabilisce di quanti e quali film Sky si impegna ad acquistare i diritti per la trasmissione televisiva, e a quale prezzo.

L’accordo è firmato dall’amministratore delegato di Sky Italia Tom Mockridge, dal presidente dell’UNPF Aurelio De Laurentiis e dal presidente dell’API Angelo Barbagallo. Leggi tutto il post

Come fu che i critici sbagliarono…

In un recente post nel suo blog dell’LA Weekly, Dealine Hollywood Daily, Nikki Finke ha fatto giustamente le pulci al sito di gossip Defamer per aver pubblicato una notizia falsa riguardo una presunta diatriba tra la 20th Century Fox e l’agenzia di rappresentanza degli artisti CAA.
La Finke ne approfitta per raccontare un’altra magagna generata dalla leggerezza con cui lavorano quelli di Defamer. Ad aprile, infatti, un sedicente agente della CAA aveva commentato la notizia pubblicata dalla Finke dell’abbandono dell’agenzia da parte di Robert De Niro e Defamer aveva ripreso il commento spacciandolo per ufficiale e senza citarne la provenienza. Leggi tutto il post

Una certa tendenza del cinema francese

On peut que le sens du mot art soit tenté de donner conscience à des hommes de la grandeur qu’ils ignorent en eux. (André Malraux, Le temps du mépris).

Queste osservazioni non hanno altro scopo che cercare di definire una certa tendenza del cinema francese – tendenza detta del realismo psicologico – e di definirne i limiti. Leggi tutto il post

I sette peccati capitali della critica

Si parla sempre di divi e di registi, dei gusti e disgusti degli uni, delle manie degli altri. Eppure, ai margini del cinema, esiste una professione ingrata, difficile e poco nota: quella di ‘critico cinematografico’. Che cos’è il critico? Cosa mangia? Quali sono i suoi usi, i suoi gusti e le sue manie? L’articolo che segue ha lo scopo di far conoscere meglio questo artigiano disinteressato che lavora all’ombra delle sale cosiddette oscure.
Leggi tutto il post

La fine dei critici?

L’altro giorno stavo riflettendo sul triste dramma che i critici statunitensi stanno affrontando quando ho visto nella nostra sezione di intrattenimento, Calendar, la recensione di due videogiochi di baseball. Sapendo avrebbero interessato il mio figliolo di 9 anni – ed essendo sempre contento di fargli capire quanto il nostro giornale sia importante nella sua vita – gliele ho fatte vedere. Le recensioni erano chiarissime: uno dei due giochi, “MLB 2k8”, era pessimo, programmato talmente male e talmente difficile da giocare che il nostro recensore l’aveva definito “il Devil Rays dei videogiochi”, prendendo spunto dal perenne fanalino di coda dell’American League East.
Indovinate quale dei due giochi mio figlio vuole in regalo, per il suo compleanno? Leggi tutto il post

Dubbi leciti o pensieri maligni?

Juno, la delicata e minutissima Ellen Page, ha sedici anni e quel modo tutto suo, un po’ ribelle, di vestirsi: maglioncini penduli fatti a mano, righe e quadretti, sneakers, leggings e jeans sormontati dalla gonnellina a pieghe. Quando cammina per la strada a testa bassa, nella sua piccolezza tosta, pare quasi un cartoon e difatti proprio cosi inizia il film, con la Giunone in miniatura che diventa un disegno. Leggi tutto il post

Cosa preoccupa di più i giornalisti?

Il Pew Research Center for the People & the Press e il Project for Excellence in Journalism hanno recentemente pubblicato i risultati di un sondaggio effettuato dal 17 settembre al 3 dicembe 2007 tra 585 giornalisti, direttori e caporedattori statunitensi e riguardante la percezione che i giornalisti hanno della loro professione. Il sondaggio era già stato già effettuato nel 1995, nel 1999 e nel 2004, ma questa volta i risultati sono sensibilmente diversi dall’inchiesta precedente.
Qui sotto riporto la traduzione delle conclusioni cui gli organizzatori sono arrivati. Se volete leggere l’analisi completa, potete trovarla qui. Leggi tutto il post

L’ironia di Michael Bay

Davide contro Golia: un invito alla correttezza

Cari tutti,

venerdì scorso si è verificato un episodio spiacevole.
Episodio di cui vi portiamo a conoscenza un po’ per spirito di giustizia, un po’ per dare una spiegazione dell’accaduto ai molti di voi che ce ne stanno chiedendo ragione. Leggi tutto il post

Il dilemma del regista-sceneggiatore

Qualcuno avrebbe dovuto dire a Paul Thomas Anderson che la sua sceneggiatura de “Il Petroliere” – nominato agli Oscar come miglior film – era un maledetto casino. O che Daniel Day-Lewis, con il suo bocchino e la sua finta zoppia – nominato come miglior attore – si è rubato tutto il film e ha reso qualunque confronto tra i princìpi fondanti del capitalismo americano e della religione americana uno scontro impari. […] Leggi tutto il post

Il peso della critica secondo giornalisti e registi

Paolo Mereghetti, il critico del Corriere della Sera ha avviato un’inchiesta sul peso della critica cinematografica sul successo dei film, dopo che lo scrittore regista Federico Moccia ha definito le stroncature garanzia di successo. «Il successo economico non è mai garanzia di qualità e un critico deve esprimersi su un film prescindendo da quelli che potranno essere i probabili esiti al botteghino». Leggi tutto il post

Articoli precedenti →