Perché la sciatteria vi impedisce di trovar lavoro

Scritto da Alberto Cassani mercoledì 24 ottobre 2012 
Archiviato in Quelli che scrivono...

Nell’articolo che ho tradotto a fine luglio c’era il link a un post di Suzanne Lucas per la CBS. La Lucas è un’esperta nel settore delle risorse umane – quello che una volta e più educatamente si definiva “ricerca e gestione del personale” – e nelle pagine finanziarie del sito della CBS gestisce appunto un blog dedicato ai dubbi di chi sta cercando lavoro. Ho deciso di ripubblicare sul Diario anche il suo pezzo, in cui prende come esempio una mail ricevuta da un lettore (che lascio in lingua originale) per costruire un discorso sull’importanza dello scrivere con attenzione in ogni situazione. Lo pubblico perché purtroppo su internet è molto diffusa l’opinione che sia meglio inserire nel testo tante abbreviazioni e non preoccuparsi dei refusi pur di impiegare meno tempo possibile a scrivere. Questo ha l’effetto di riempire blog e forum di commenti praticamente illeggibili a meno di non volerci/poterci dedicare più tempo del necessario. Visto che la cosa è capitata anche sulle pagine di CineFile, faccio questa traduzione proprio per far capire ai nostri lettori perché questa è una pessima abitudine.

Faccio correzioni ai messaggi che mi vengono inviati. Più che altro, ne diminuisco la lunghezza. Cerco di non cambiare la scelta dei vocaboli o fare qualcosa che sottrae all’autore la sua voce personale. Generalmente, comunque, correggo i piccoli errori grammaticali perché il Cielo sa che non possiamo permetterci correttori di bozze che ci seguono tutto il tempo (ma sarebbe un gran bel mercato per i laureati in lingua inglese che non riescono a trovare lavoro). Questa mattina ho ricevuto questa mail:

in my life ive only had one job. that job was th at i was manager of a small business owned by my parents. does that count as experience. lets say i apply for a job as an hr assistantwould a job working as a manager/cashier for my parents be considered relevant experience.

Lascio la mail così com’è perché mette in mostra un grave errore in cui mi imbatto sempre più spesso: adottare uno stile di scrittura super informale per ogni tipo di testo. E’ una cosa che bisogna smettere di fare se  si vuole avere una qualche speranza di trovare lavoro nel mondo reale. Gli adulti trovano la mancanza di maiuscole e lo stile sciatto una cosa davvero irritante. E parliamoci chiaro: sono gli adulti che decidono le assunzioni.

Vorrei che tutti giurassero solennemente su una pila di libri di grammatica che non spediranno mai più un’e-mail senza maiuscole. Usate Firefox, così avrete un correttore automatico preinstallato che vi avvertirà quando commettete qualche errore vistoso. Non chiedo la perfezione, i piccoli errori sono una cosa normale, ma la sciatteria generalizzata è una cosa inappropriata.

Posso immaginare le vostre proteste: questa persona non sta chiedendo A TE un lavoro, quindi perché dovrebbe prestare attenzione? Perché è esattamente questo tipo di atteggiamento che vi creerà dei problemi in futuro. Quando mandate una mail accuratamente scritta a qualcuno che cerca lavoro e – gioia delle gioie – ottenete una risposta, se avete l’abitudine di scrivere in maniera sciatta potreste rispondere come nella mail riportata sopra.

Là fuori ci sono persone che sono in grado di ottenere un lavoro nonostante una cattiva conoscenza della grammatica e la desuetudine nell’uso del tasto maiuscolo, ma voi non siete tra queste. Queste persone sono dei geni che hanno capacità talmente uniche da essere al centro dell’attenzione di chi offre lavoro. Non siete voi. Voi siete normali, voi avete bisogno di tutto l’aiuto che potete ottenere. E quando vi mettete in contatto con qualcuno nel mondo del lavoro – che sia una rubrica di consigli, un cacciatore di teste o un esperto dal quale vorreste imparare qualcosa – dovete usare uno stile di scrittura formale.

E per rispondere alla domanda – sì, lavorare per l’azienda di famiglia conta. Trattatelo come ogni altro lavoro. Non avete bisogno di specificare che il vostro capo era vostra madre/padre/zia. Se salta fuori nel colloquio, siate onesti. Ma essere parenti non vuol dire che non stavate lavorando.

Suzanne Lucas – CBS Money Watch, 25 aprile 2012.

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