Sloppy
Scritto da Alberto Cassani venerdì 28 dicembre 2007
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In italiano, il termine inglese “sloppy” si può tradurre con “sciatto, poco curato”, ma anche con “negligente”.
“Sloppy journalism” sta a indicare un articolo in cui le fonti e i dati citati non sono controllati con l’attenzione che sarebbe necessaria, risultando generalmente nella creazione di memorabili castronerie.
E’ capitato recentemente a Giuliana Molteni di The Games Machine, che recensendo il brutto “Hitman – L’assassino” di Xavier Gans scrive:
Questo è Hitman, l’assassino, il film liberamente tratto dal videogame Eidos, a sua volta liberamente ricavato dal fumetto di fine anni ’90, opera di Garth Ennis, già autore di Hellblazer e The Punisher.
La realtà è che il videogioco non ha nulla a che fare col fumetto di Garth Ennis al di là di avere lo stesso titolo (che in inglese vuol dire “sicario”). E se in effetti leggere i press-book che ci danno alle anteprime è una cosa che nessuno ha mai voglia di fare, sarebbe stata sufficiente una veloce lettura della pagina di Wikipedia dedicata al fumetto per accorgersi della cosa. Nel testo, infatti, si legge:
Protagonista della serie è Tommy Monaghan, un sicario della parte irlandese di Gotham City che uccide solo “gente cattiva”. Nella sua prima apparizione […] viene morso da un alieno, evento che gli conferisce vista a raggi-x e la capacità di leggere le menti altrui telepaticamente. Diventa così “Hitman”, un assassino specializzato nell’uccisione di metaumani.
Per chi non avesse visto il film, questa è la descrizione del protagonista della pellicola che fa la stessa Molteni:
Per nome un numero tatuato con un codice a barre sulla nuca. Per mestiere il killer, agli ordini di una potente Organizzazione, che alleva piccoli orfani per farli diventare spietate macchine di morte.
Specifichiamo che la Gotham City dove Tommy Monaghan vive è la città di Batman e “metaumani” vuol dire supereroi e supercriminali, e diventa più che evidente come i due personaggi non c’entrino nulla l’uno con l’altro.
Certo un errore simile riguardante un film tratto da un videogioco, commesso nel sito della più importante rivista di videogame del nostro paese, è particolarmente grave, ma questo è solo un esempio: casi simili sono quasi all’ordine del giorno, su ogni testata e in campi ben più importanti che non il cinema e il fumetto, anche se accadono soprattutto quando il cinema si incrocia con altri mezzi espressivi.
La ragione per cui ho però voluto fare proprio questo esempio è che Giuliana Molteni è una mia amica e prima della proiezione io, lei e Alberto Del Giudice di GQ abbiamo parlato proprio del fumetto di Garth Ennis. Evidentemente non ero riuscito a spiegarmi bene, quando ho detto che non aveva nulla a che fare col videogioco…
AH! l’hai indotta apposta a sbagliere, eh?? bravo Cassani, bravo.. eheheh
Caro Alberto sei più spietato di Hitman. Leggo solo oggi il tuo post e ne approfitto per segnalarti due miei nuovi blog. Visioni top & Flop e Caffé scorretto. Quando puoi vienimi a trovare. Sei anche libero di colpire, come sai fare. Sarà uno stimolo in più.
Saluti
Alberto del Giudice
Ciao Alberto!
In effetti, quando mi ci metto so essere proprio un gran bastardo… E la differenza tra me e Hitman è proprio questa: lui l’hanno istruito da piccolo a colpire, io ho imparato “da per me”.
Un’altra differenza tra me e lui è Olga Kurylenko, ma queste son piccolezze…