Bienvenu FilmTv
Scritto da Alberto Cassani mercoledì 23 gennaio 2008
Archiviato in Quelli che scrivono...
Nelle scorse settimane è cambiato il direttore del settimanale FilmTv. Il bastone del comando è passato da Emanuela Martini ad Aldo Fittante, e il cambio è stato circondato da polemiche già di loro poco chiare riguardo “manovre sottorranee” a loro volta poco chiare. Fittante ha provato a spiegare la situazione in un paio di editoriali, ma le voci su cosa davvero sia successo si rincorrevano per forum, blog e siti vari. La sostanza è che con la Martini hanno lasciato il giornale anche diversi collaboratori, e sia questo sia i metodi che secondo alcuni sono stati utilizzati per cambiare la direzione hanno portato al sollevamento dei fan della rivista.
FilmTv esiste dal 1992, negli ultimi dieci e rotti anni al timone c’è stata Emanuela Martini, e in dieci anni di cambiamenti se ne sono visti pochi, su quelle pagine. All’inizio del 2006 la rivista ha attraversato una grave crisi che l’ha portata a cambiare casa editrice, con conseguente licenziamento di alcuni redattori e la rinuncia a/di alcuni collaboratori esterni.
Al di là di quella che poteva essere la gestione economica interna della casa editrice, il problema è abbastanza semplice: FilmTv vende troppo poco e ricava troppo poco dalla pubblicità per poter sopravvivere. E’ ovvio e normale che in una situazione simile si cerchino modi per invertire la tendenza, ma la Martini questi tentativi non li ha mai fatti. Ricordo che al cambio di casa editrice, in un editoriale fu chiesto ai lettori – ai fan – di comprare due copie della rivista per sostenerla. Non era un tentativo di trovare nuovi lettori, ma di tenere a galla in maniera artificiosa un progetto che evidentemente non funzionava, dal punto di vista commerciale.
Stando alle cifre pubblicate da Prima Comunicazione, FilmTv è passato da 41.381 copie settimanali vendute mediamente nel 2004 a 35.690 nel 2005 e 31.720 nel 2006 per arrivare alle 30.129 di settembre 2007. Di fronte a questi dati – cui certamente non si affianca un boom delle entrate pubblicitarie – era normale che l’editore prendesse dei provvedimenti per salvare la testata. Può anche darsi che alla crisi della rivista abbiano contribuito anche i tanti impegni della Martini (ora anche nel comitato organizzatore del Festival di Torino, dov’è circondata da altri ex di FilmTv), certo è che lei non sembrava intenzionata a modificare il progetto del giornale per cambiare le cose. E allora è normale cambiare il direttore: quando un’azienda va male, si cambiano i dirigenti per portare nuove idee e sperare in un miglioramento, con FilmTv è successa la stessa cosa. I metodi usati per cambiare le cose non li si conosce, ed è quindi inutile discuterne, ma come detto anche altri collaboratori hanno abbandonato la rivista per una “questione morale”, per solidarietà con la Martini. Curioso che nessuno di loro (Martini compresa) si sia posto la stessa questione morale quando l’editore aveva allontanato diversi collaboratori nel 2006. Loro, evidentemente, meritavano meno solidarietà…
Resta il fatto che ora al timone c’è Aldo Fittante, il quale si è ovviamente circondato di nuovi collaboratori. E ha fatto una scelta coraggiosa, perché ha preso quasi esclusivamente firme giovani e poco note ai lettori di FilmTv. Ma sono firme valide, e quei lettori che non abbandoneranno la rivista per solidarietà con chi non ci scrive più se ne accorgerà. Due di loro, tra l’altro, facevano parte con me e altri del progetto di Punto.Zero…
FilmTv ha bisogno di cambiare, di evolversi ma non di snaturarsi. Di raffinarsi, nel senso di ripulirsi dalle scorie per rendersi migliore. Il primo passo è stato fatto nella direzione giusta con la scelta di un gruppo di collaboratori validi, presto seguirà un restyling grafico e poi vedremo. Anzi, leggeremo.
Non sarà un’impresa facile rialzare una testata che sembra in piena crisi, ma valeva la pena fare questo tentativo. E allora in bocca al lupo agli amici Cristina Borsatti, Matteo Di Giulio e Andrea Giorgi, ma anche a chi conosco solo superficialmente come Adriana Marmiroli e Raffaella Giancristofaro. E auguri soprattutto al direttore Aldo Fittante, che si trova a remare controcorrente ma che ha le spalle larghe.
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10 risposte a: “Bienvenu FilmTv”
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Ho vissuto il cambio in maniera traumatica, perchè con Film Tv ci sono letteralmente cresciuto dal numero 1 e sono affezionatissimo a Martini & co. Ora ammetto leggo con meno passione la rivista, ma spero che le nuove firme sappiano coinvolgermi a pieno…
E soprattutto: dove posso leggere Bocchi (fondamentale per i recuperi inediti) e De Marinis?
Mah, il ribaltone per me è arrivato a sorpresa, ma non in maniera inaspettata. Erano almeno due anni che andavo avanti a dire che la rivista doveva cambiare radicalmente. L’intenzione della Martini era quella di dare spazio alle diverse “anime” della redazione, ma secondo me il risultato era di dare l’impressione di non avere una guida, una linea editoriale. Da questo punto di vista, sono abbastanza sicuro che le cose cambieranno. Poi secondo me la Martini ha sbagliato a dare fiducia a gente che non la meritava per niente, ma questa è un’altra storia…
A quanto ne so, Bocchi fa parte del gruppo che ha seguito la Martini a Torino e ora come ora scrive solo su Cineforum. De Marinis, invece, devo francamente ammettere di non avere la più pallida idea di dove fosse uscito e dove sia finito.
Scusate la domanda,ma frequentate i corsi di laurea dams cinema a bologna o roma per caso?Io studio dams cinema a bologna e per la prima volta mi trovo su questo sito,come posso confrontarmi con voi sulla laurea dams e sbocchi professionali futuri?Attendo notizie,grazie.
Beh, io ho fatto il DAMS a Bologna a metà degli anni ’90. Non faccio molto testo (l’indirizzo mediologico, qualunque cosa sia, ancora non esisteva). Però la maggior parte dei nostri collaboratori studiano o hanno studiato cinema a Roma.
Come ti hanno scritto nel forum, comunque, scuole universitarie come il DAMS sono troppo teoriche per essere veramente utili a livello professionale. A parte il fatto di essere occasione per conoscere qualcuno che ti fa entrare nell’ambiente. A livello universitario ci sono senz’altro iniziative che ti permettono di farti un’idea di cosa succede a livello produttivo nel mondo del cinema e poi, una laurea in storia del cinema (o simili) è sempre meglio averla che non averla. Tecnicamente parlando, però, secondo me sono meglio le scuole private post-diploma specializzate in un campo preciso, sono sicuramente più efficaci.
Qualcuno sa dirmi dove scrive ora Manuela Martini ( ammesso che scriva, naturalmente )e Gualtiero de Marinis,Bocchi etc ? Vi ringrazio
Emanuela Martini si occupa soprattutto del Festival di Torino, e scrive su CineForum. Bocchi pure, anche se mi pare scriva pure su Nocturno. De Marinis non ho la più pallida idea di dove fosse saltato fuori: non l’avevo mai sentito prima.
A distanza di 4 anni che ne pensate di film tv? Io ormai sempre più quanto segue:
Il prezzo aumenta – 80 centesimi in pochi anni – ma la qualità è scesa da un po’ di anni a questa parte, almeno secondo il mio modesto – o inutile – parere. Mi spiace ma sto meditando di abbandonare una rivista che per anni mi ha insegnato molto. Mi ha anche stancato la continua autocelebrazione e autodifesa, il tono che hanno alcune firme – pare gli roda sempre qualcosa -, mi hanno stancato le rubriche francobollo, lo stile da marchettone del direttore, mi ha stancato l’accusa di radical chic verso i lettori che si lamentano. Una volta staccavo alcune delle pagine di film tv e le mettevo da parte per quanto mi erano piaciute, da tempo non ho più questa necessità. Insomma l’unica cosa che stacco e conservo ora da film tv sono le locandine, e forse 2 euro per un foglio di carta sono troppi.
Marina, purtroppo sono più o meno d’accordo con ciò che scrivi. Non so se sia colpa dei singoli collaboratori o dell’idea di giornale che ha in mente Fittante, ma la rivista mi sembra sempre meno interessante ogni settimana che passa. Non ho in mano i dati di vendita recenti, ma dubito che l’aumento di prezzo li possa aiutare gran che.
Due euro sono troppi al bar per cappuccino e cornetto, o per un quotidiano tutti i santi giorni. Per FilmTv – che frequento soprattutto on line – potrebbero non rappresentare uno sproposito, certo è che il peggioramento in cinque anni è tangibile. Ma a mio modesto avviso è tutto il cinema che sbraga vistosamente…
Mi dispiace dirlo, ma dopo aver messo insieme una batteria di collaboratori di buon livello Fittante ha portato la rivista verso direzioni tutt’altro che di qualità. Non conosco nei dettagli le ragioni del cambio di gestione, e non ho gran fiducia in Gervasini (critico che non si può certo dire io stimi…), ma resta il fatto che – potenzialmente – FilmTV potrebbe offrire cose che in edicola nessun altro offre. Il problema è proprio se queste cose giustificano l’acquisto o si possono comunque ottenere in Rete gratuitamente. E qui mi sa che dipende dai singoli lettori/non lettori…