Sorprese veneziane
Scritto da Alberto Cassani venerdì 8 agosto 2008
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Una settimana fa il Festival di Venezia ha annunciato il suo cartellone ufficiale per l’edizione 2008, la 65ma, che si terrà al Lido dal 27 agosto al 6 settembre. Numerosa la presenza di film italiani e programma ufficiale tutto sommato ricco di nomi importanti, ma anche di quei nomi che si trovano sempre e solo in giro per Festival e di cui io farei volentieri a meno.
Scorrendo il programma di questa quinta edizione organizzata da Marco Müller, comunque, fa sorridere leggere in fondo alla lista della sezione “Orizzonti” che saranno presentati anche due film il cui titolo sarà svelato solo il giorno della presentazione, due film “a sorpresa”.
Questa è ormai una tradizione del Festival mülleriano, che negli scorsi quattro anni ha sempre presentato nel programma principale un film “a sorpresa”. Nel 2004 si trattava del bellissimo “Ferro 3” di Kim Ki-duk, poi è stata la volta dell’orribile “Takeshis’”, quindi di quella stupidaggine di Zhang-ke che ha vergognosamente rubato il Leone d’oro al bellissimo “Nuovomondo” di Crialese e l’anno scorso a quell’inutile cosaccia cinese di cui per fortuna non ricordo neanche il titolo.
Avrete notato che sono tutti film provenienti dall’Estremo Oriente. Nel primo numero del Ciak in Mostra del 2007, Müller aveva rilasciato un’intervista spiegando questa curiosa abitudine. E dicendo chiaramente perché si è sempre trattato di film orientali…
Al di là dell’opinione che si può avere dei singoli film, e più in generale del cinema orientale, mi preme sottolineare un paio di frasi del Direttore Müller:
…dal 2004 bisognava aggiungere un film asiatico…
Perché “bisognava”? Qualcuno lo obbligava a farlo? Si è per caso risvegliato una mattina con una testa di cavallo mozzata nel letto? Non sarebbe stato meglio dire “ho voluto aggiungere”, e prendersi così le proprie responsabilità?
…perché ogni anno saltava fuori in agosto un vecchio amico asiatico…
Quindi Müller ammette chiaramente che i film a sorpresa non li accettava al Festival perché erano dei bei film, ma perché erano prodotti o diretti da suoi amici. Di più: li accettava a Venezia senza neanche averli visti. Bravo! Questo è proprio il modo giusto per realizzare un Festival di qualità! E per fortuna che aveva iniziato dicendo:
…non penso a selezionare i paesi d’origine, se non al momento della conferenza stampa.
Tant’è vero che quest’anno saranno presentati fuori concorso due film in collaborazione con un altro Festival. Guarda caso, il Far East di Udine.
Benvenuti al Festival del Cinema Orientale di Venezia, dal 27 agosto al 6 settembre.
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143 risposte a: “Sorprese veneziane”
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Mi riservo di cambiare idea il prossimo anno (visto che il primo anno di direzione di Muller vinse Vera Drake), ma mi pare che quest’anno il numero di film orientali sia in netto calo.
Qui: http://www.labiennale.org/it/cinema/mostra/it/15167.html
c’è la mostra divisa per paesi. Gli orientali sono 12 (cortometraggi compresi), 14 se conti anche Israele e Turchia. Contro 20 film italiani, 10 francesi, 10 statunitensi. Non è così male.
Il vero problema della mostra di quest’anno, invece, a me sembrano proprio i nomi.
A parte il “botto” iniziale e qualche altra fiammata che immagino sarà sapientemente spalmata lungo tutto il festival non ci sono grandi nomi. Il programma dell’anno scorso era molto più ricco.
Poi, vabbè, si giudicherà il 7 settembre
Guarda, al di là del modo in cui hanno elencato le coproduzioni (Lik-wai Yu regista di un film brasiliano), di “Orizzonti” non gliene frega niente a nessuno, è la sezione meno importante del festival. Quello che conta, e quello che occupa le pagine dei giornali, è il concorso e gli eventi. Ad esempio a Venezia ci sono “solo” quattro film giapponesi, ma tre sono in concorso e uno è un evento speciale. Nel concorso ci sono 5 film statunitensi, 4 italiani, 3 francesi (+ le coproduzioni) e 3 giapponesi. Gli altri paesi tutti pochissima roba, il Sud America non esiste e l’Africa e l’Asia non cino-giappo quasi.
L’anno scorso in concorso c’erano 4 film dell’estremo oriente, esattamente come quest’anno. Fuori concorso ce n’erano altri tre (compreso il film a sorpresa), quest’anno uno solo ma ci sono i due eventi del Far East a compensare. Sono esattamente lo stesso numero.
Venezia, che io ricordi, non ha mai avuto un cartellone particolarmente ricco di registi importanti. Ogni anno prende la paga da Cannes, su questo. Quest’anno rispetto al 2007 i registi italiani sono di tutt’altra cosa: Avati, Ozpetek, Bechis e Corsicato sono certamente meglio di Marra, Paolo Franchi e quel genio di Andrea Porporati. E’ vero che i registi internazionali veramente di nome l’anno scorso erano decisamente di più, ma anche quest’anno abbiamo comunque i Coen, Kitano, Miyazaki, lo seneggiatore di “Babel”, la Bigelow, Demme, Aronofski e Agnés Varda. E poi c’è anche Claire Denis col mio fratellino Grègoire Colin. E Zhang-ke…
Ma è chiaro che tutti i discorsi puramente cinematografici si potranno fare solo dopo aver visto il film. Quello che ci tenevo a sottolineare era il canale preferenziale che l’estremo oriente ha sulla scrivania del direttore. E da quest’anno, anche su quella di alcuni nuovi selezionatori.
No, ma che il cinema orientale goda dei favori del direttore, non è mica una novità. E non discuto sulla scarsa importanza di orizzonti. Dicevo solamente che per me che vado a vedere quasi tutto, la situazione è più potabile. E poi, sincerametne, se gli orientali sono Kitano, Miyazaki e Oshii mi sta anche bene. Zhang-ke, per dirne uno, sarebbe stata già un’altra cosa.
Non so se tu voglia difendere Venezia a tutti i costi, ma non mi puoi venire a dire che “abbiamo comunque dei nomi”. Certo che ci sono dei nomi, è un festival del cinema! Ma siamo anni luce lontani dallo scorso anno. Vuoi che ti faccia un riassunto? Ang Lee, Branagh, Haynes, Allen, Mikhalkov, Loach, Kitano, Haggis, Greenaway, Rohmer, Chabrol, e naturalmente Zhang-Ke che portava un lungometraggio.
Mai mi venne in mente di difendere Venezia a priori! Non scherziamo… Però il fatto è che io personalmente non sono così scontento della selezione ufficiale, perché francamente io dei film di Chabrol, Branagh, Ang Lee, Loach, Rohmer e Todd Hayes (e del Kitano degli ultimi anni come di Mamoru Oshii) faccio volentieri a meno, sulla carta. Invece registi come Aronofski, Jonathan Demme, Miyazaki, Kathryn Bigelow e Claire Denis (e non perché c’è sempre mio fratello) corro a vederli sempre con le migliori intenzioni, come anche per Greenaway e Mikalkhov. Però dovremmo metterci d’accordo sulla definizione di “registi importanti”: ma davvero crediamo che Ang Lee e Kiarostami siano registi di nome?
Se parliamo “sulla carta” direi che Ang Lee può essere definito un “nome”. Kiarostami forse è meno conosciuto ma per un festival è sicuramente un “nome”. Che poi siano anche importanti è un altro discorso. Credo che il cinema vivrebbe lo stesso, anche senza di loro.
Ma secondo me vivrebbe bene anche senza Aronofski, la Bigelow e la Denis. E personalmente farei tranquillamente a meno anche di Miyazaki.
Ma non è questo il punto. E’ che tutti questi sono dei “nomi”, e fanno pubblicità.
Il fatto che a me i loro film interessino poco e questo mi renda deludente il programma è di scarso interesse generale.
Esattamente quello che intendevo: anche Pinco Pallino è un nome, ma quali sono i “nomi” che davvero servono ad un Festival di Cinema? Ossia, quali sono i registi che attirano realmente l’attenzione del pubblico? Di certo non gente come Branagh, Haynes, Mikhalkov, Greenaway, Rohmer, Chabrol, Kiarostami…
Però è anche vero che un Festival non è una Festa, per cui non è detto che “l’interesse generale” che si deve tener presente sia quello del pubblico. Se lo scopo del Festival di Venezia è proporre e promuovere l’Arte Cinematografica, allora gente come Chabrol, Demme, Woody Allen e Kathryn Bigelow non hanno diritto di cittadinanza, ma non ce l’hanno neanche “Espiazione” e “Black Dahlia”… Ce l’ha Zhang-ke, invece, perché quando uno è bravo è bravo…
Non sono mica tanto d’accordo. Fino a quando il cinema rimarrà un processo per cui ci sono delle persone che prendono delle decisioni su cose che riguardano colore, piazzamento della mdp, suono e vie dicendo rimarrà un processo artistico. Per cui da Grennaway a Emmerich hanno tutti il diritto di cittadinanza. Che poi il mio concetto di arte sia più vicino a Greenaway che a Emmeriche è un altro discorso.
Anche perchè non puoi non definire artista uno che ti gira “Dolls”. E’ vero che poi ha girato “Takeshis”, ma tutti gli artisti hanno opere migliori e opere peggiori (tranne Zhang-ke, che gira solo capolavori, ovviamente).
I “nomi” che attirano il pubblico a un festival sono sicuramente quelli dei registi. Importa poco che siano Allen, Demme, Kiarostami o Chabrol, hanno la loro storia e i loro sostenitori, e ad un festival (e sui giornali) si parla di loro.
Al grande pubblico, al contrario, il nome del regista non interessa, al grande pubblico, quello che non va ai festival, interessa il nome degli attori. “L’assassinio di Jesse James” è un film dello sconosciuto Andrew Dominik per il frequentatore di festival; ed è un film di Brad Pitt per il grande pubblico.
Rarissime sono le occasioni in cui i due pubblici si incontrano, ad esempio in occasione dei film di Zhang-ke
No, non sono d’accordo. Anche la pittura è un’arte, ma una cosa sono i pittori, un’altra sono i madonnarri che imbrattano il marciapiede di Piazza Duomo. Per i registi è la stessa cosa: ci sono quelli che effettivamente producono opere d’arte (Zhang-ke), e altri che sporcano semplicemente la tela (Chabrol). Poi, però, ci sono anche quelli che sporcano la tela cercando nuove strade artistiche, come Emmerich a volte.
Un Festival, secondo me, non dovrebbe neanche guardare quelli della seconda categoria, ma selezionare solo quelli che in qualche modo nobilitano l’arte cinematografica.
Poi, visto che un Festival non è indirizzato al pubblico, dei Brad Pitt (Coppa Volpi), Ben Affleck (Coppa Volpi) e Accorsi (Coppa Volpi) dovrebbe avere il coraggio di fare a meno. Soprattutto in concorso.
Certo, la pittura è un arte. Ma mica tutti gli artisti sono dei geni. Leonardo era un genio, il madonnaro di Piazza Duomo no. Ma questo non vuol dire che non debbe dipingere come sa fare e che quello che fa non sia arte. Anche Monet era considerato un imbrattatele, per non parlare di Van Gogh.
Se io faccio un filmino con i miei amici, nessuno dei quali ha conoscenze nemmeno basilari di cinema, compio comunque delle scelte stilistiche. Per me, anche questa è arte.
Venezia è una mostra d’Arte Cinematografica. Quindi deve accettare di tutto, dai capolavori di Zhang-ke alle schifezze di Chabrol.
Poi alla giuria spetta il compito di giudicare qual’è l’opera migliore. E’ ovvio che non puoi aspettarti che Zhang-ke vinca sempre, o che vinca sempre un orientale.
Poi sono d’accordo con te che dovrebbe saper fare a meno del pubblico, soprattutto in concorso.
Anche se Brad Pitt se la meritava la coppa volpi. A chi l’avresti data? Forse l’unico che ha fatto meglio è stato Elio Germano, che non ricordo nemmeno se era in concorso. 😉
Beh, Elio Germano aveva messo in mostra doti che Brad Pitt ha sempre nascosto… Comunque il tuo discorso sarebbe corretto se Venezia fosse una rassegna aperta a tutti, ma visto che il tempo e lo spazio è limitato gli organizzatori devono fare una selezione, e la base di questa selezione dovrebbe essere la riuscita artistica di un film, non la sua componente glamour né il nome del regista. In una mostra sulla pop-art non dobbiamo esporre necessariamente tutti i quadri o gli autori di pop-art: abbiamo spazio per tot quadri, esponiamo i migliori e/o i più significativi. Voglio dire, dovesse mai succedere che Zhang-ke dirige un film con la febbre e gli riesce male, non è che Venezia deve metterlo in concorso solo perché lui è il miglior regista del mondo…
Soprassediamo sulle doti di Elio Germano, vuoi?
Sì, sono d’accordo con il tuo discorso. E’ anche vero, però, che se fai una mostra di pop-art non puoi mettere SOLO quadri di Wharol, anche se è il mior artista. Come in una mostra di cinema non puoi mettere solo film di Zhang-ke, nonostante sia senza ombra di dubbio, il miglior regista di tutti i tempi. Ci vuole una rappresentanza anche di altri registi, altre forme d’arte. Soprattutto orientali.
Beh, è chiaro: se devi selezionare i film più riusciti e quelli più significativi per la storia del cinema futuro, è chiaro che sono tutti orientali. Anzi: dell’Estremo Oriente. Quello che io contesto a Muller e soci è di accettare in cartellone film che ancora non hanno visto, anche se di registi di sicuro valore come Zhang-ke.
E perchè? Obiettivamente, tu lo guarderesti un film firmato da Zhang-ke?
MAI!!!
Assurde le dichiarazioni di Muller sugli “amici”. Fa incazzare perchè effettivamente è andato via via esagerando sempre di più (negli ultimi anni la dittatura zhangkeiana ci ha messo un macigno sopra) con questa storia. Peccato.
D’altra parte sembra anche a me che quest’anno il programma sia un po’ più povero. Però per mia esperienza è una sensazione un po’ di tutti gli anni, a vederli elencati non lo senti il “peso” dei film, poi di solito quando si è lì nella routine giornaliera il tutto acquista spessore. Solo che quest’anno la sensazione di povertà potrebbe essere più accentuata, non tanto per una questione qualitativa (me li prendo anch’io i Demme e gli Aronofski al posto di Ang Lee e Chabrol)
Ops, spedito erroneamente…dicevo non tanto per una questione qualitativa ma proprio quantitativa.
Quello che mi fa impressione è che nessuno abbia mai contestato pubblicamente a Mueller queste dichiarazioni. Capisco che sono uscite su un foglietto a bassa tiratura, ma era un foglietto marchiato Ciak che è andato in mano a tutti i giornalisti del Lido. Possibile che tutti avessero paura di non ottenere l’accredito per quest’anno? O forse nessuno l’ha letto, come sempre accade con le cose marchiate Ciak?
Per quanto riguarda il “peso” dei film, diciamo che se metti il prezzo dei biglietti della sala grande a diecine e diecine di Euro, poi è giusto che gli spettatori paganti possano almeno vedere da vicino i divi. Non sappiamo ancora chi arriverà in laguna ad accompagnare le pellicole, ma diciamo che sulla carta non mi pare ci possa essere una parata di stelle degna degli Oscar. Però c’è Alice Braga in giuria…
Probabile che l’abbiano letto e poi subito dimenticato, compresi noi. Io non me lo ricordavo affatto 😀
Con “peso del film” io non mi riferivo ai divi che si porta dietro però, eh.
Sì, ma quest’intervista è uscita il primo giorno del festival. Se io fossi stato un quotidianista, ne avrei scritto subito il giorno dopo…
Sì ma ciak in mostra lo sfogli distratto due minuti in fila, poi il primo giorno capirai….
Senti, alziamo un casino postumo noi di Cinefile. Magari aspettiamo, se anche quest’anno vince un cinese facciamo un macello. Che dici?
Da quando Muller è direttore del Festival, il giorno dopo la premiazione rilascia sempre un’intervista esclusiva a Radio Monte Carlo, nella persona della mia amica Daniela Ducoli. Eventualmente posso chiederle di fare una domanda più pungente delle altre. E poi un paio di amici nel settore ce li abbiamo, no? Possiamo provare a mettere qualche pulce nell’orecchio…
Quest’anno vince Kitano. Potete cominciare a mettere le pulci nell’orecchio.
Dio ce ne scampi…
Dal mettere le pulci nell’orecchio o da Kitano?
No, no: da Kitano. Preferisco Sandy Marton a San Remo che il Kitano degli ultimi anni Leone d’Oro.
Kitano noooooooooooooooooooooo ve prego, già il colpo della sigla per me è troppo difficile da sopportare, non voglio odiare Venezia 🙁
Pensa, nel giro di due settimane ti torna Sheva al Milan e Kitano vince Venezia. Roba da suicidio…
Zitto zittooooo che ho appena letto….
No, ma vedrete che quest’anno Kitano porta un bel film. Non demenziale come gli altri due. Almeno spero.
Adesso guarda questa foto e dimmi che credi davvero che possa essere un bel film:
Akire to kame.
Eddai, non farmi perdere le speranze. Dal trailer sembra un film normale, se non altro. E poi le foto non vogliono dire niente.
Da questa foto, penseresti mai che il film è un capolavoro? Still life
Che c’entra? Nella tua foto non si vede il palazzo che decolla come un razzomissile…
M’ero scordato il palazzo-shuttle che partiva verso mondi lontani…grande mitico leone d’oro
Uno scandalo che abbia vinto solo un Leone d’Oro. Ne meritava almeno due o tre.
Secondo me vince Silvio Muccino.
Smettila di sparar cazzate!
Alberto, guarda che non è una cazzata. Silvio Muccino potrebbe vincere la Coppa Volpi.
Ma va… negli ultimi due anni hanno vinto attori del calibro di Ben Affleck e Brad Pitt, vuoi che quest’anno vinca Muccinino? Guarda che Alice Braga è nella giuria dell’opera prima: non attaccano i pettorali al vento, con la giuria vera…
No, no: era una cazzata. Credo che nemmeno a Venezia siano già in grado di dare la Coppa Volpi a quello lì. Un pò di ritegno dovranno pur avercelo ancora.
E’ scontato però che lo vinca fra qualche anno…
Se si fa dirigere da Zhang-ke sicuramente…
Intanto è arrivata la notizia che il primo dei due film a sorpresa di Orizzonti è “Khastegi” (Tedium), opera prima del regista iraniano Bahman Motamedian. Sarà un “vecchio amico asiatico” anche questo Motamedian?
Comunque, tornando indietro all’inizio della discussione, penso che al di là di tutto la maggior parta dei registi da voi elencati “portano qualcosa” a livello artistico. Anche se Allen non incanta da un pò, secondo me “ha diritto di cittadinanza” a Venezia, così come un Demme o i fratelli Coen. Poi certo bisogna prima verificare i loro film, d’accordo, ma se non si dà il beneficio del dubbio per meriti acquisiti a questi nomi e non li riteniamo davvero importanti, allora chi c’è di importante? Mica si può fare un festival solo con gli Scorsese e i Park Chan-wook, cioè i quattro o cinque di cui ci si può sempre fidare. I grandissimi, insomma. Sono troppo pochi.
Io posso anche dare il beneficio del dubbio ai registi di nome, ma non nella composizione del concorso di un festival. Sì, posso prendere uno-due film a scatola chiusa se il regista è una sicurezza o quasi (è successo un paio d’anni fa con “Black Dahlia”), ma non posso accettare un film in cartellone sempre e solo perché il regista è un nome importante. Eppure i festival tendono sempre a farlo: ad invitare puntualmente determinati registi e a coccolare i registi che hanno esordito da loro anche quando fanno delle porcherie assurde. Vedi Maderna…
Sì, sì, su questo sono pienamente d’accordo con te. Io discutevo solo sul concetto di nome “importante” per un festival come quello di Venezia: importante agli occhi del pubblico come a quelli della critica e dei grandi appassionati. Mi ero solo riagganciato alla vostra discussione iniziale.
Quello che tu dici qui sopra, poi, è assolutamente sacrosanto.
Sì, tutto sommato ci stiamo lamentando per niente. In fondo, quest’anno non abbiamo ancora visto un brutto film, a Venezia…
Ancora per poco, diciamo…
Proprio per questo è meglio esultare adesso che siamo ancora in tempo.
..purtoppo io andrò a Venezia solo un giorno,poichè sono di ritorno dalle ferie e haimè devo ritornare al lavoro..vedrò l’unico film compatibile con gli orari PA RA DA…secondo voi com’è?
Non ho grandi aspettative, su questo di Marco Pontecorvo. Felice di sbagliarmi.
e quali film mi consiglieresti.visto il programma per il pubblico di giovedi’?
Bello o brutto che sia, secondo me conviene andare a vedere il film di Kitano. Sempre se si trovano biglietti.
Vuoi mettere quanto funziona bene come argomento di conversazione? Sì, è la scelta migliore.
Volendo farsi del male c’è anche Kiarostami, ma seriamente mi sembra che Kitano sia decisamente la scelta migliore.
a me non piace molto la filmografia orientale…però se me lo consigliate..mi fido..grazie!ciao
No, ma stiamo attenti a fidarci… Noi il film non l’abbiamo ancora visto, stiamo solamente dicendo che Kitano è un regista più interessante di Pontecorvo. Non è che poi non ti piace il film e dai la colpa a noi, eh?
Chiaro..se non mi piace vi verrò a cercare!:-)
comunque più che per il film vado a Venezia perchè mi piace l’atmosfera festivaliera..se non dovessi lavorare starei entrambe le settimane..perchè adoro il clima che si respira al lido durante la manifestazione!
Sì, quest’anno è un po’ più triste perché non c’è gran moviento e l’organizzazione sembra fatta un po’ frettolosamente per problemi di budget. Però poi magari si anima nei prossimi giorni.
si’…comunque preferirei essere li’..piuttosto che al lavoro!:-)
tu cosa vedrai oggi..e soprattutto su quali films hai delle aspettative?A me ispira il papà di Giovanna..se non altro perchè stimo molto Avati,in tutte le sue forme…ciao e grazie per le dritte!
Sempre meglio che lavorare… Oggi ho visto il film dei Coen e stasera vedrò “Jericow”, sempre in concorso, poi domani si inizia col trash giapponese di “Monster X strikes back: the G8 summit”. Pupi Avati secondo me è un regista alla frutta, non ho grandi aspettativa su Giovanna e suo padre.
E quello dei Coen com’è?
Non si possono pubblicare recensioni prima delle proiezioni per il pubblico, per cui per la recensione di Tommaso dovete aspettare. Però il film è una commediola divertente ma non eccezionale. Speravo in un film più serio, ma era ovvio non lo sarebbe stato. Però finora è il miglior film che ho visto al Festival.
Il direttore sa come selezionarsi le visioni.
L’attesa è finita. Gioite!
“Però finora è il miglior film che ho visto al Festival.”
Ma non mi dire…
Beh, l’alternativa era “Gozzila contro il summit del G8”.
Che comunque non ci siamo fatti mancare quest’oggi di prima mattina. Secondo me kiarostami era meglio.
Kiarostami non può essere meglio di niente, tranne che di un film lituano con sottotitoli in ucraino.
PA RA DA
“Applausi e pioggia di nasi rossi per “PA-RA-DA”
Dodici minuti di applausi e standing ovation per PA-RA-DA di Marco Pontecorvo, il film che ha aperto Orizzonti in Sala Grande a Venezia. Attori, acrobati e il regista esordiente lanciavano nasi rossi sul pubblico che si contendeva il gadget per indossarlo immediatamente”
tratto dal sito di cinecittà news
critici di poca fede!
avete visto a sottovalutare il buon Pontecorvo??:-)
Sì, ma vuoi mettere vedere il film di Kitano? Pa-ra-da erano lì tutti a piangere, a Kitano invece…
grasse risate!
Vorrei vedere te… prova tu a mangiare il ghiaccio secco, o ad accenderti una sigaretta con la fiamma ossidrica… Anzi, fatti chiudere in un sacchetto di cellophan e fai aspirare fuori tutta l’aria… Poi vediamo se ridi…
mai come schiantarsi in bici/piedi/macchina contro un muro mentre trasporti vernice, e il quadro che ne risulta fa pure schifo…
Bisogna esser pronti a morire, per l’Arte. O per Zé do Queixao…
Per Ze do Queixao bisogna essere pronti a molto più che morire…occhio ai topi!
No, ma noi non abbiamo mica niente da temere, dai topi. Sono le donne che hanno dei problemi…
Comunque volevo sottolineare che la recensione del film di Kitano su questo sito è positiva. 🙂
Non fare come l’anno scorso, Alberto. Lavora un pò e non delegare tutto agli altri, che poi so’ tutti verdi e gialli i film…
No, ma Kitano è il nostro favorito al Leone d’oro. E io ci aggiungo anche Mickey Rourke e Alba Rorhwacher vincitori della Coppa Volpi, e la ragazzina del film di Arriaga Premio Mastroianni.
Comunque, io scrivo solo dei film che mi interessano, altrimenti qui le cose non vanno avanti. Quindi mi sa che anche questa volta i film rossi saranno relativamente pochi.
ozpetek ha appena telefonato, dice che il primo rosso è suo.
Rosso sangue, come quello che gli uscirà dalle orecchie dopo che gliele ho tirate.
Si vedeva che Ozpetek stava prendendo una brutta china, con gli ultimi due film… E ovviamente, ora, il tonfo definitivo.
Avati ce la mette tutta per fare di peggio, secondo me non ci riesce, secondo molti sì
“Venezia, 31 ago. (Apcom) – ‘Il papà di Giovanna’ di Pupi Avati in concorso alla 65.ma Mostra del Cinema di Venezia è stato accolto da un caldo applauso in conferenza stampa…”
critici di poca fede – bis?!non ci azzeccate molto con le previsioni dei films da vedere mi sembra:-)
A dir la verità, stiamo ancora aspettando le tue impressioni sul film di Kitano…
Comunque in conferenza stampa si applaude sempre, anche solo per incoraggiamento. La cosa che però nessuno scrive è che le conferenze stampa dei film importanti ci sono prima che i giornalisti abbiano modo di vedere il film: Avati è iniziato alle 11:30, la proiezione era all’una… Poi è vero che Avati è stato applaudito anche alla proiezione stampa, ma è comunque un filmaccio. Non peggiore di Ozpetek, però.
Difatti quando leggete sui giornali di fischi o applausi, 8 volte su 10 non rispecchia ciò che è veramente successo.
Soprattutto se si tratta di certi giornali e certi giornalisti…
..alla fine non ho visto kitano..ma pa ra da!Comunque la visione di un film ed eventuale giudizio è talmente soggettivo che non ci si puo’ fidare di recensioni o dare pareri ..”assoluti”…proprio perchè magari un film che a tutti piace magari a un altro fa c..ehm volevo dire non piace molto!:-)
Ad esempio a me piacque tanto “Lady in the water”di Shyamalan…osteggiato dai più!
In ogni caso fa sempre piacere leggere le vostre recensioni!
un saluto
“Lady in the Water” è un capolavoro!
Aridaje…
Ieri la mia maglietta di “Lady in the Water” ha ricevuto buone recensioni, anche se quella di “Nightmare Before Christmas” che indosso oggi sta venendo apprezzata maggiormente.
Così, giusto per fare un po’ di colore alla Natalìa Aspesi.
100 punti a te per le magliette.
Ad ogni modo, su Virgilio si legge: “L’Italia punta dritta al Leone d’Oro, Ozpetek e Avati fanno centro”.
Per non parlare delle lodi televisive. Il bello della Tv, quando mostrano i servizi al telegiornale, è che mai in nessun caso si prova a dire “film abbastanza deludente che non ripaga le attese”. Son sempre tutti ottimi film tendenti al capolavoro. Mah.
Ho visto Un Giorno Perfetto. Non ho mai ricevuto una martellata sui coglioni, ma dubito che possa nuocere di più.
Schegge di memoria:
-il figlio del protagonista che si kiama kevin.piucchepekostner… a parziale scusante c’è che i nomi sono elaborati dalla tizia inquietante che ha scritto il romanzo originale.
-inquadratura contemporanea di sandrelli-guerritore-ferrari: per la serie “we are the milf from the past”
-mastandea che cerca il gobbo perchè non si ricorda le battute
-la sandrelli che attacca orribili pezzi di carta su un altrettanto orribile pezzo di carta
poi, proprio mentre mi dicevo “dai, che almeno stavolta non c’è”…ecco la sua attrice feticcio, la tizia che fa sempre la lesbica intellettuale che adesso è stata declassata a gelataia! E sempre Guerra con sta cazzo di fisarmonica!
Sarà un successone, ovviemente. Intanto, Re Miyazaki guarda tutti dall’alto in basso.
chi è stato il GENIO che gli ha fatto la domanda sulla sirenetta in conferenza stampa?
Martellate no, ma pallonate nei coglioni ne ho prese più d’una. E’ un dolore più intenso ma meno duraturo della visione del film di Ozpetek. Alla fin della fiera, preferisco la pallonata.
La domanda sulla sirenetta in realtà è giustificata, perché la Sirenetta è citata espressamente nel press-book: nella presentazione del film Miyazaki scrive che “Ponyo” è una rivisitazione della Sirenetta ambientata nel Giappone attuale. Sono indeciso se scriverlo anch’io, nella recensione che sto finendo.
Ah sì? Francamente durante la visione è un link che non mi si è acceso in testa, forse perchè la visione del classico disneyiano nel mio caso risale al mesozoico; credevo che fosse l’uscita sgangherata del cialtrone di turno che scambiava il film per una favola per bambini (il che potrebbe anche starci, se Miya non l’avesse inzuppato come da par suo di altri segni/siginificati/riferimenti ecc.ecc.)
Ma l’effetto Avati è passato? Perchè sentire l’ennesima intervista a Greggio (sembra che sia l’unico attore del film) in cui pontifica la creazione del suo festival monegasco per le commedie e sciorina l’elenco delle sue amicizie altolocate comincia a diventare seccante…
Beh, ma “Ponyo” è un film per bambini. Poi funziona molto bene anche per gli adulti, ma è principalmente indirizzato ai bambini esattamente come gli altri suoi sono principalmente indirizzati agli adulti ma vanno bene anche ai bambini.
Greggio è stato al centro dell’attenzione da subito, è il personaggio mediatico più importante del lotto, perché di sicuro non lo sono la Morabito o Valeria Bilello. Pensa che in passerelle è stato più acclamato Claudio Amendola di tutti gli altri attori del film, Greggio escluso.
Alberto veramente hai la maglietta di Lady in the water?!!sei mitico!!!
Yes. Di tanto in tanto capita che alle conferenze stampa ci omaggioni di qualcosa, ma io poi mi tengo solamente i gadget dei film che mi piacciono. La maglia di “matrix Reloaded” la metto su solo quando sto ritinteggiando casa…
Intanto, per ora, su 12 film recensiti (di varie sezioni) abbiamo 8 verdi, 3 gialli e un solo rosso (a Ozpetek). Avati ha preso il verdone.
Accipicchia, quanta abbondanza! 🙂
io non avrei dato verde ad avati, puccini, miyazaki.
Perché tu non capisci niente di cinema…
Comunque sì: siamo un po’ troppo buoni, quando siamo ai Festival. Sarà l’influsso di tutte le belle donne che ci girano intorno.
In compenso hai contribuito aggiungendo un rosso… Evvai!
Ma Alberto a Miyazaki dà il verde a prescindere. Al di sotto lui non va. 🙂
No: è Miyazaki che non va mai sotto il verde. Io mi limito a riportare i fatti.
sì infatti, il direttore non è affidabile se parla di miyacoso.
Il problema comunque non è che non ci sono film brutti, è che non ce ne sono di molto belli. I verdi, eccetto quelli che ho detto, secondo me ci stanno, il fatto è che magari è un verde sì, ma ugualmente niente di che per un concorso di questo livello.
Oppure sì, sono le donne….
Sì, sono le donne…
Sì, ma le donne le guardate e basta. Questo è il problema (non solo vostro, immagino). Eppoi Charlize Theron c’aveva le occhiaie. Che schifo, allora è brutta.
Perchè non vi scattate una foto, tu e Alberto, davanti allo scenario festivaliero? Dai! Così ce la postate sul forum per la nostra gioia.
Ma che ne sai te di chi è il numero di telefono che ho appena messo in saccoccia…? Poi non parlavo delle star che se la tirano e non te la fanno neanche vedere, ma delle giornaliste straniere simpatiche ed espansive.
Per la foto ci stiamo lavorando, magari domani.
Ma che ne sai te di chi è il numero di telefono che ho appena messo in saccoccia…?
Quello di Ezio Greggio?
Non male.
Bene per la foto. Grandi!
si’ vogliamo la foto!pero’a questo punto ne vogliamo una accanto alle giornaliste straniere da voi citate..poi valutiamo se dite il vero!:-)
Confermo le storie del direttore….per la foto potrebbe essere un problema però 😀
Per le foto mi sa che dovrete aspettare la fine del Festival. Ma se mi arriva tutta la gallery scattata da amici e parenti e stelle del cinema la metto sull’altro blog, perché qui sembrerebbe una sborronata da tamarro. Invece noi siamo persone serie…
Io ieri qualche foto l’ho vista scattare, al caro Direttore.
Amici a casa, sappiate che se queste foto non arrivano a voi si tratta di censura, proprio così siore e siori, bloccate alla fonte. Le foto esistono. The truth is out there.
Ma quale censura? Il Direttore farà una normalissima selezione del materiale da pubblicare. Tutto qui.
Indiscrezioni dal Lido danno in buona posizione per i premi importanti l’insostenibile film etiope “Teza”. Io sono scappato fuori dopo mezz’ora scarsa, per cui ha effettivamente buone possibilità.
Ma non dicevano che quest’anno a Venezia doveva esserci l’autocelebrazione del cinema italiano..con consequenziale vittoria di film e attori/attrici… italiani?
Ho letto su “Ciak in mostra” curiosi articoli della Piera(Detassis)che osanna il ritrovato “divismo italiano”..quando invece mi pare di capire che il Festival quest’anno è stato un po’ sottotono per la mancanza di grandi nomi stranieri..a parte i soliti noti..e che molti hotel non erano “sold out
” come al solito…proprio per tale motivo.
Quindi se si punta sull’etiope vuol dire che in verità l’italico divismo è morto..e che non ci autocelebreremo???accidenti che notizia mi dai Alberto…
L’italico divismo non è morto: non è mai nato. A Venezia, poi, il cinema italiano è sempre di bassa qualità, soprattutto quando è in concorso. Ma qualche premio ci scappa sicuramente anche quest’anno. “The Wrestler”, comunque, è talmente bello che potrebbe portare a casa anche qualche altro premio.
..non per essere ripetitivo..ma a proposito di PARADA….
“Marco Pontecorvo è tornato al Lido per ricevere il Premio Arcobaleno Latino – conferito da una giuria mista di giovani e di giornalisti di stampa tecnica – al suo film PA-RA-DA, che ha riscosso alla Mostra grande successo. Il regista si appresta a volare al Festival di Toronto dove PA-RA-DA sarà presentato, preceduto dall’accoglienza entusiasta della stampa straniera”
A venezia un premio collaterale non si nega a nessuno
..nemmeno a quel film coi primi piani di done iraniane?:-)
A quello magari sì, ma solo perché Kiarostami non ternerebbe qui apposta per ritirarlo…
Secondo un esperto critico inglese con cui discutevo l’altro giorno, quel film “coi primi piani delle donne” è l’unico film originale di tutta la mostra e l’unica idea di cinema che non guarda al passato ma al futuro.
Tutto è relativo…
E’ meno relativo il fatto che sia finita da venti minuti la conferenza stampa di Mickey Rourke e gli operai siano già qui a sbaraccare i monitor nell’atrio della sala stampa. Anche se mancano ancora 36 ore alla fine del Festival, c’è già un clima di svacco totale.
Ah: ovviamente il monitor dell’esclusivo “Salottino CineFile” non l’hanno toccato.
Bravo capo, difendi il territorio fino allo stremo delle forze. Ti recupereranno fra qualche tempo come il giapponese perso nella giungla l’anno scorso che ancora combatteva la seconda guerra mondiale.
Four more years!
Ma com’è “The Wrestler”?
Bellissimo.
Vabbè, bellissimo…il Cassani è un nostalgico perso degli anni 80, non gli si può dar retta.
Però molto bello, è vero. In questo clima da svacco c’è da augurarsi che prenda qualche premio…
Tocci, io non sono un nostalgico degli anni Ottanta: io sono un grande appassionato di wrestling anni Ottanta. Io sono cresciuto con Hulk Hogan e Iron Sheik, tifando Ricky Steamboat e Ultimate Warrior. Questo film è un capolavoro!
Sì, appunto.
😀
Anche io alle medie tifavo Ultimate Warrior, c’ho ancora il pupazzetto. Per non parlare di Jake “The Snake” Roberts. Ma ricordo con piacere anche Tito Santana. Eppoi i lottatori di coppia con la faccia dipinta di cui non ricordo il nome.
L’unico di quell’epoca che è ancora in giro è The Undertaker.
Allora è un gran film. Lo sapevo che sarebe stato un gran film! Mickey Rourke è una garanzia.
Tito Santana è in assoluto il miglior wrestler tecnico della storia della WWF. Jake “The Snake” è un alcolista ma era coreografico. La Legion of Doom era meravigliosa nella sua thrashiaggine. Undertaker va dritto nella Hall of Fame il giorno dopo che si ritira.
Que viva Aronofsky!
Veramente i VERI miti erano Antonio Inoki e ovviamente Tiger Mask, comunque…
Intanto domani è un giorno storico. Esce finalmente “Decameron Pie”, film che oscurerà Yuppi Du, Olmi ed il vincitore di Venezia.
Albè, per il WH chi preferisci, il Mancio o Donadoni?
In realtà io il catch giapponese commentato da Tony Fusaro su TeleRadio Milano 2 non l’ho mai guardato molto, ma è ovvio che Hinoki e il primo Tiger Mask sono gli antesignani dei wrestler USA, per quanto ci riguarda.
Per gli Hammers la mia prima scelta sarebbe Slaven Bilic, che però ha dichiarato di non voler lasciare la Nazionale croata. Tra gli altri Mancini sarebbe il meglio, ma non la vedo probabile. Donadoni non è un allenatore di calcio.
E vincono proprio i wrestlers…io darei un premietto collaterale anche a Tito Santana, così tecnico…
!Que viva Darren!
Per una volta niente cinesi sul gradino più alto del podio.
Secondo me si sono resi conto che gli americani cominciavano a disaffezionarsi al Festival, così stavolta li hanno premiati.
Però ieri il Casinò era pieno di cinesi lo stesso…
..insomma visti i premi sono veramente indignato…povero cinema italiano..e dire che noi abbiamo grandi attrici come la Cucinotta che ha fatto Il Postino..e la meravigliosa Caterina Murino ex bond girl!!!!!!
nemmeno un premiuccio per loro??
Passi per la prima che non era in concorso..ma alla seconda potevano dare qualcosa..in fondo”un premio collaterale non si nega a nessuno”..no?chi ha fatto la bond girl meriterebbe permi alla carriera..siete d’accordo?:-))
quanto al film con le donne iraniane, per tornare a qualche post fa, …purtroppo non l’ho visto..ma da quello che ho letto in giro..farei mio il fantozziano giudizio della Corazzata(anche per la pellicola a Erva do Rato..)
Non mi viene in mente nessuno che abbia visto “Shirin” dall’inizio alla fine. E facciamo poca ironia sulla Murino, che Natalìa Aspesi la voleva davvero premiata con la Coppa Volpi…
magari la Natalìa sarà la prossima invitata al Pranzo di Ferragosto!
>Però ieri il Casinò era pieno di cinesi lo stesso…
Di cinesi è pieno il mondo. Sempre e comunque.
Io Shirin dall’inizio alla fine l’ho visto.
Ma effettivamente bastavamo i primi 15 minuti. E la presenza della Binoche è inutile.
Grande The Wrestler, comunque.
http://www.focus.it/Mondo/fotodelgiorno/07092008_0931_421_Un_ultimo_tuffo.aspx
eh già i cinesi sono tanti!
Eh, so’ un miliardo… (cit.)