Gli ultimi fuochi

Sono tanti i film che raccontano il mondo del cinema. Quelli che ne sanno li definiscono “metacinematografici”. Sono film che hanno raccontato tutte o quasi le diverse professionalità che contribuiscono alla realizzazione di un film, dal regista al produttore, dall’attore allo sceneggiatore, allo stunt-man. Pochi, però, hanno provato a spiegare cos’è il cinema per quelli che ci lavorano. L’ha fatto, naturalmente, François Truffaut con Effetto notte, in cui non ha solo raccontato (esagerando) quello che succede su un set ma anche quella che può essere l’ossessione per il cinema che ha una persona che ha sempre sognato di poterci lavorare. L’ha fatto, però, anche Elia Kazan quando ha portato sullo schermo il romanzo di Francis Scott Fitzgerald Gli ultimi fuochi.

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On-line vs Cartaceo: alla fine ne resterà soltanto uno. Forse.

Antonio Capellupo è un altro di quei ragazzi che ogni tanto mi scrivono per chiedermi informazioni e dichiarazioni per la tesi che stanno scrivendo sulla critica cinematografica. Mi ha contattato lo scorso marzo per farmi giusto un paio di domande su come funzionano le cose nell’ambiente di internet, ma al suo relatore le mie risposte sono piaciute talmente tanto da decidere di fare una vera e propria intervista e pubblicarla integralmente invece che limitarsi a qualche estratto all’interno del testo.

L’intervista mi dà modo di dire due parole sull’organizzazione di CineFile, ma verte quasi esclusivamente sul rapporto tra la critica on-line e quella cartacea, che è poi anche l’argomento dell’ultimo post del Diario, per questo la pubblico adesso invece di aspettare di ricevere la versione definitiva della tesi. Leggi tutto il post

La morte della critica secondo i nuovi critici

Nel numero del marzo 2009, Ciak ha pubblicato un’inchiesta firmata da Andrea Morandi a proposito della dualità tra critici della carta stampata e critici che lavorano per il web. Al di là del fatto che Morandi mette nello stesso pentolone siti di critica, siti sul cinema e blog dedicati al cinema – che sarebbe un po’ come scrivere un articolo sui telegiornali e poi mettere i Tg sullo stesso piano dei programmi di informazione e quelli di gossip – la cosa interessante sono i tanti interventi più o meno autorevoli raccolti da Morandi e da Alessandra De Luca. Ne esce una panoramica forse poco chiara ma che dà lo spunto per fare diverse riflessioni sull’argomento. Riflessioni che, come spesso accade sulle pagine di Ciak, nell’articolo non sono che accennate. Leggi tutto il post